5.9.16

Stromness, dove mi ritirerei a scrivere un libro ...

Quest'estate volevamo andare in Islanda, ma a causa mancanza di tempo per organizzare il viaggio, la Scozia è stata l'alternativa facile.
Però volevamo qualcosa di diverso dalle solite città grandi e dintorni e allora eccolo, il sogno di quasi 20 anni fa, le Orcadi.

Di tempo ce ne vorrebbe di più, sarà una toccata e fuga di 3 giorni.
Pensiamo prima alla brillante idea di affittare una macchina e dormirci dentro, poi ci rendiamo conto che in pochi giorni le distanze saranno anche fattibili in autobus e mi scordo però di prenotare l'alloggio. Me ne ricordo a luglio e ho la fortuna di trovare due stanzette singole a Stromness, al Brown's Hostel, che si prenota ancora per email e ci salva dal dover spendere 120 sterline per una notte nell'altro unico posto che trovo disponibile online. (Ma non disperate, ci sono tanti altri B&B, bisogna solo cercare)

Per arrivare ci sarebbe pure un pacchetto pullman diretto + traghetto da Inverness, ma io online non lo trovo allora e non lo ritrovo ora per consigliarvelo. Comunque separatamente Stagecoach + un traghetto della Northlink ci portano a destinazione, un sacco di ore fin lassù e la luce che ci accompagna fino a tarda sera.



Quella piccola protuberanza che vedete a destra della foto non è un faro, ma l'Old Man of Hoy, un faraglione alto 137 metri, nota meta per scalatori dal 1966. È su un'altra isola e se ne riparlerà la prossima volta.


Dal traghetto e seguendo il tutto sul google maps dell'ipad cerchiamo di individuare quale sarà la nostra casetta, si chiama Brown, sarà marrone? Dal porto sono giusto 2 minuti a piedi, con la valigia che continua a perdere una ruota e una sottile pioggerellina.

L'alloggio è davvero molto carino, minimalista ma accogliente, penso che potrei venirci a passare un mese intero o forse un anno, a scrivere un libro su marinai donne e guai, questa microcittadina (2000 abitanti) mi piace già.

E così nonostante la stanchezza da viaggio usciamo a conquistare le strade vuote delle città, approfittando della luce che fa ancora capolino fra le nuvole. Vediamo davvero pochissime persone, c'è un pub sotto l'ostello e ne escono 2-3 uomini che ci scrutano incuriositi, poi qualche persona con il cane e basta, Stromness è nostra.




Vado a letto con la voglia di svegliarmi presto presto prestissimo ed esplorare.
All'ufficio di arrivo dei traghetti ci sono tantissimi volantini, e anche la cameretta dell'ostello ne è piena ... quante cose da scoprire, penso già che mi toccherà tornarci.

Per la prima volta io e Marghe dormiamo in camerette separate e ho deciso che mentre lei dorme, io alle 6 mi sveglierò e uscirò a passeggiare. Ma alle 7, quando le mando un messaggio per avvertirla, sorpresona, è sveglia anche lei. E allora usciamo e ripercorriamo le stesse stradine lastricate con il sole e in giro non c'è nessuno ... eccetto gatti ciccioni e morbidosi. Ogni angolo è nostro e scopriamo nuovi dettagli che ci erano sfuggiti al chiarore della luce serale.




In mattinata visitiamo anche il Museo di Stromness, ci siamo di nuovo solo noi e la curatrice.
Storie di mare e marinai, naufragi, collane fatte di denti, oggetti che hanno attraversato i sette mari, ossa di orca e di balena, dentiera di squalo, resoconti di viaggio.
Un mondo altro, in cui forse non sarei stata vegana e mi sarei innamorata di un lupo di mare.

E se avessi studianto Biologia Marina ci sarei venuta a fare il dottorato.


Voi ci vivreste in un posto così piccolo? Io un pensierino ce lo farei.
Questo poeta qua invece non mi sembra molto d'accordo.

2 comments:

  1. io farei una gran fatica....tantissima. mio marito sarebbe felice-

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    1. Io credo che per un po' di mesi potrei viverci ... certo, dovrei saper guidare e avere una macchina per poter girare ed esplorare ogni anfratto delle isole ... :-)

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