22.4.16

Quando viaggio



Quando viaggio ...

Dimentico il codice del badge del lavoro.
Dimentico la password della mail di lavoro.
Dimentico i nomi di alcuni studenti.
Dimentico dove ho nascosto il disco rigido,
con tutte la mia vita didattica e fotografica.

Dimentico com'è guardarsi allo specchio per più di 20 secondi.
Dimentico com'è sedersi a una scrivania.
Dimentico com'è avere uno shampoo grande, un dentifricio grande.
Dimentico il balsamo, la crema idratante, a volte di pettinarmi.

Dimentico di avere più di 4 magliette, più di due pantaloni.
Dimentico il frigo, le mensole, la scopa, la lavatrice.
Dimentico il mio cuscino e il letto duro, 
mi innamoro di altri letti con forme altrui.

Sono piena di patacche e molliche.
Mi abbronzo e mi arrugo.
Sono occhio (solo uno, quello che vede) a caccia di dettagli.
Guardo i tetti, guardo le finestre.
Cerco frasi, cerco graffiti.
Mi addormento e al risveglio mi chiedo
Dove sono, chi sono.


11.4.16

Curiosità di viaggio # 3

A Madrid sono andata in un negozio/supermercato per me paradisiaco.
Si chiama Cosmo Cash and Carry e vende prodotti asiatici, africani, sudamericani e di tutto di più. 
L'avevamo scoperto ad agosto, questa volta ci sono andata a fare la spesona. Mi pento di non essermi organizzata meglio e di non aver portato una valigia più grande, perché per vegani ci sono un sacco di cose.

Ci saremo rimasti più di un'ora, a cercare di capire cos'erano certe robe, a leggere ingredienti sconosciuti, a gioire per la quantità di piccantezze varie, e io a fare foto!

Ora ho scoperto come si diventa pigri. Mangiando gandules!
In spagnolo gandul = pigro!

In italiano 'sta specie di fagiolo/fava si chiama Caiano, mai sentito?



 


Volete fare un bel regalino di Natale a qualcuno che non sopportate?
Ecco, questo quadro maledetto, a cui si attribuiscono disgrazie, fa sicuramente al caso vostro.
Era in bella mostra nella vetrina di un negozio che vendeva pozioni e filtri vari (sesso, amore, soldi, crescita capelli, depilazione perpetua), candele e incensi per tutti gli angeli e arcangeli esistenti, rosari e catenelle di mille colori, erbe e polverine, statuette ...

Qué mal rollo - come si dice in spagnolo. Proprio da brividini.
Eppure dentro c'era gente che comprava, che si faceva consigliare, che adocchiava i filtri amorosi.


Madrid è una città multiculturalissima, ci sono ristoranti di tutti i tipi. 
Se vi piace il cibo asiatico e siete vegani (ma anche per onnivori) e avete uno stomaco bello capiente, vi consiglio il ristorante Shi-Shang, che è a buffet e potete mangiare tutto quello che volete a poco prezzo, senza sapere esattamente cosa state mangiando! È in centrissimo, a pochi passi dalla Gran Via, e dopo averci mangiato avrete soddisfatto la vostra voglia di puzza di fritto per almeno 6 mesi. Scherzo! Vale la pena andarci, vi sorprenderà quel sembra carne, ma non è ...

Tornando alla varietà di ristoranti, proprio nella stessa zona ho visto questo ameno cartello
FORMICA SALE SULL'ALBELO ... notare che hanno beccato la prima R, ma alla seconda niente, non ce l'hanno fatta. Ma cosa conterrà questo piatto?  In italiano come si chiama?
In spagnolo è 'sta roba qua, che proverò a veganizzare prossimamente usando robetta comprata al negozio di sopra.



Rimanendo in tema cartelli, eccone uno trovato nel bagno delle donne del B13 (altro ristorantino raccomandabilissimo a Madrid, calle Ballesta 13) - 100% vegano, porzioni abbondanti, atmosfera rilassata e molto minimal, davvero economico, la tortilla de patatas vegana più buona che io abbia mai provato.
Però non è del cibo che voglio parlarvi, ma del fatto che in questo locale nel bagno delle donne si specifica che se si ha intenzione di fare pipì in piedi, allora bisogna alzare la tavoletta.
Come lo interpretare? Io l'ho interpretato come donne trans benvenute nel bagno delle donne, e benvenuto anche il GoGirl, che se non sapete cos'è, guardate un po' qua.
Anche se poi tanti anni fa ho avuto una coinquilina che senza pene e senza GoGirl faceva comunque la pipì in piedi ed è vero, avrebbe dovuto alzare la tavoletta.



E per finire la carrellata delle stupidità, parliamo di un altro quadro.
A Madrid si può visitare gratis di sabato la Casa Museo di  Sorolla e ci sono quadri davvero belli (qualche esempio qui), forse perché molti dipinti in stile impressionista in riva al mare, quindi per me una bella overdose di blu.

Però trattandosi di un post scemo, ma a voi questo bimbo del quadro non sembra Gollum????



E con questo si conclude la carrellata di culinariartistiche scemenze di oggi.

7.4.16

Curiosità di viaggio # 2

Per continuare con il post precedente (lo trovate qui) eccovi un'altra carrellata di curiosità e stranezze incontrate durante il mio ultimo viaggio fra Copenhagen, Malmo e Madrid.

Copenhagen è la città dove più bici ho visto in assoluto nella mia vita. Ce ne erano tante anche a Lubiana, tante a Amsterdam, però a Copenhagen mi sembra che ce ne siano anche di più. Bici grandi e piccole, sgrarrupate e modernissime, con carrellino davanti, dietro, di tutte le forme e colori. 
E così su uno dei ponti principali della città, eccoti il contaciclisti. 
Quanti ne passano quel giorno, quanti in un anno. 
Un sacco di biciclettari, no? Sarà per questo che sono tutti belli in forma?


Erano secoli che non entravo in una catena di burger e fast food, ma Max offre opzioni vegane ed ero curiosa di provarle. La tipa al bancone superentusiasta (perché anche lei veggie) con il suo perfettissimo inglese ci ha spiegato i livelli di piccantezza e sapore delle 4 scelte possibili.
Erano secoli pure che non provavo quella sensazione di fame che non si sazia che il fast food da a alcuni, quella voglia atavica di più sale, più grassi.
Però la curiosità in questo caso (poi chissà, magari esiste pure in Italia o Spagna, confermate?) sono questa specie di check-in aeroportuali, dove ti selezioni il pranzo da solo e poi ti chiamano, con un numero, come alle poste ... o dal dottore!


Questo segnale mi ha fatto ridere, c'è il vietato fumare, vietato cani, vietato questo e quest'altro, ma un vietato correre non lo avevo mai visto. Oltre a una marea di biciclettari, a Copenhagen sono molto ginnici e quindi ci sono tanti corridori. Ecco, però ai Giardini Botanici non si può, andatevene a
 correre altrove.



L'albero dei ciucci. Qualcuno ne conosce la spiegazione? Era in un parco parecchio fuori mano, non c'era praticamente nessuno a cui chiedere. C'erano ciucci appesi su tutti i rami e anche dei bigliettini. Sarà qualcosa di bello o qualcosa di brutto? Ciucci appesi per grazia ricevuta/gravidanza o per bimbi diventati angioletti?

Aggiornamento: scopro dai commenti che l'albero dei ciucci (Suttetræ)  è un'usanza danese, che corrisponde con l'ingresso dei bimbi all'asilo (a 3 anni), momento in cui i bambini abbandonano il ciuccio. Igenitori per aiutare i figli a vivere questo momento in modo più sereno, li accompagnano ad appendere i ciucci a uno degli alberi dei ciucci sparsi nei vari parchi, e a volte si appendono anche dei bigliettini.



I mitici mangia spazzatura svedesi (questo a Malmo). Metti le bottiglie di plastica e le lattine (ma ce ne era uno anche per il vetro) e la macchinetta ti restituisce i soldi del vuoto a rendere.
E io mi chiedo, ma sarebbe così difficile installare 'sti aggeggi pure in Italia (e in Spagna, che neppure qua esistono)? Insomma, è un'idea geniale, che sicuramente aiuta a riciclare tantissimissimo,  esiste da decenni nel nord Europa, facciamo una petizione e la mandiamo alle varie COOP, Eurospin, Spar e supermercati vari? Con tutte le bottiglie di acqua frizzante che si bevono in Italia e con tutte le litronas di birra che si bevono qui in Spagna, 'ste macchine non starebbero un secondo ferme.


I piumaggi. Visti a Malmo, in vendita dal fioraio e appesi fuori certi negozi. Sono rami di betulla, detti påskris or fastlagsris, decorati appunto con piume, ma anche fiori o uova. Messi in acqua le foglioline verdi si aprono. Ricordano le palme o rami di ulivo che abbiamo al sud, e dice la tradizione che all'inizio venivano usate per fustigare giocosamente i propri familiari, in ricordo delle sofferenze di Cristo.



Le bambole infernali.
Se siete a Copenhagen andate a perdervi al Museo Nazionale.
È gratis ed è immenso. C'è davvero di tutto, ci ho visto una mostra temporanea molto toccante di cui vorrei parlare altrove (questa qui) e poi l'ultimo giorno ho pure girato un po' a caso, proprio alla ricerca di curiosità.
Che dire, i bimbi danesi del passato non so se dormivano sonni molto tranquilli con accanto bambole così.


Poi i bimbi (e non solo) che visitano il museo ora possono rimanere traumatizzati da altre maschere e sculture varie (altre nel prossimo post) a cui si sono decisamente ispirati i registi di vari film horror.
Questa mi ricorda un po' la faccia di Saw, L'enigmista.


Il tutto reso più terrificante dal fatto che il museo è davvero gigante e labirintico e non ci sono praticamente custodi, e spesso per lunghi minuti mi sono ritrovata sola a fotografare maschere o bambole diaboliche, con l'impressione che quelle della vetrina alle mie spalle potessero farmi un agguato da un momento all'altro!!!

Per altre curiosità e stranezze, ci vediamo al prossimo post!