28.11.14

La Dolcevita

Io, nei miei peregrinaggi per il mondo, ho sempre vissuto con stranieri.
Gente del posto o altri giramondo come me, ma con italiani non ci avevo vissuto mai per lunghi periodi. Al massimo per 3 mesi, con Sara, tanti anni fa, ma in genere ero dell'idea che non mi andava di rinchiudermi in una comunità di italiani, preferivo la varietà.

Poi l'anno scorso, dopo i mesi terribili con le zozzone e le pazze furiose, - e dopo anni di esperienze che avevano duramente provato la mia pazienza - ho deciso di darmi un'ultima opportunità di convivenza, ed è arrivata Margherita (soprannominata Dolcevita). 



E molte cose sono cambiate, in primo luogo la mia tranquillità e stabilità mentale.
E poi condividendo una cultura comune di base, ecco che:

- parliamo tutte e due italiano e tutte e due spagnolo, e allora ora che lei è qua da più di un anno, comunichiamo in un mix accozzaglia, tipo: buttare la basura (mondezza), preparare la sopa (zuppa), mettere la lavadora (lavatrice). E quando torneremo in Italia per Natale che faremo? Chi ci capirà? In quanti penseranno che siamo delle analfabete?

- si esce per andare al supermercato e e si chiede all'altra: ricompro il sapone intimo, serve anche a te? Perché infine si può idolatrare di nuovo il bidè con qualcuno che ti capisca. Ce ne abbiamo addirittura due in casa, uno per una (perché ovviamente la terza coinquilina autoctona non lo usa).



- si ascoltano trashate musicali come se non ci fosse un domani: ultima in linea di gradimento Cicale, Cicale di Heather Parisi, accompagnata da e io che sono Carletto, l'ho fatta nel letto ...  cantiamo pure canzoni dello Zecchino d'Oro.

- casa nostra odora sempre di minestrone o di sugo. I condomini spagnoli secondo me odorano di fritto o peggio ancora di fritanga (fritto, strafritto, in olio usato e strausato), invece quelli italiani per me odorano sempre di minestrone. Poi in Italia le mamme italiane cucinano pure di prima mattina, quindi i bimbi arrivano a scuola alle 8 che odorano già di cibo. In Spagna si mangia più tardi e le mamme spagnole hanno tempo di tornare dal lavoro e cucinare. Noi mangiamo a orario nonnette italiane, prima dell'una stomaco pieno e piatti già lavati.
Mandiamo anche il forno a tutta callara, per risparmiare sull'elettricità e data la quantità di cibo che il nostro stomaco può ingurgitare, ultimamente le domeniche sono festival del plumcake e della lasagna e torta rustica.

 
 


- abbiamo avuto entrambe una regressione all'infanzia-adolescenza. Non mi era mai successo con coinquilini di altre nazionalità. Quando ero alle elementari ero cattivissima, e nottetempo nascondevo calzini o mutande nello zainetto di mia sorella, che lei avrebbe tirato fuori in classe, fra le risate dei suoi compagni. Ora a Marghe nascondo disegniini della maschera di Saw ovunque, ogni giorno in un posto diverso, per aiutarla a superare le sue paure. Lei dice che gli assomiglio!


- urliamo. Livello di decibel che rasenta l'illegalità. Prima ero silenziosa e mi aggiravo per casa come un gatto, ora c'ho la grazia di un elefante e la voce di un camionista. Perché da quando c'è Marghe è rivenuto fuori tutto il mio romanaccio de Garbatella, da prof di italiano a scaricatore di porto in men che non si dica.

- siamo partners in crime. Io credo che geneticamente gli italiani siano portati a sapere vendere. A convincere. A rigirare frittate. Ad ammaliare. Nella nostra lotta contro gli sprechi, nei nostri sforzi minimalisti, nel nostro ecologismo fai da te, eccoci a vendere mobiletti raccattati per strada (quello della terza foto, le altre due cose ce le siamo tenute) o a spacciare peperoncini umbri sottobanco. Vendiamo, scambiamo, sempre all'erta. Anche con Sara facevo i basura tour nottetempo, che felicità poter salvare oggetti scartati e non apprezzati.

 

Insomma, infine niente più coinquiline possedute dal demonio, o che arrivano con fidanzato incluso che non paga e resta per mesi, niente più silenzi imbronciati o valanghe di amici invitati proprio il giorno prima di un esame. Niente più bollette stratoferiche di coinquiline seminude che hanno freddo, o puzza infernale di esseri che non si fanno la doccia per giorni, ma si fanno il bagno nel profumo.

Nella nostra stranezza, e veganità, e anticonsumismo, infine siamo anime coinquiline gemelle, tanto che tantissima gente pensa che siamo fidanzate.
Meno il vicino bavoso. Mannaggia a li pescetti. Farebbe comodo che lo pensasse, e forse smetterebbe di sbavarmi le guance ogni volta che mi vede.

P.S.: Se in passato vi siete persi/e i post sui coinquilini infernali e volete farsi due risate (per non piangere) eccovi qua la carrellata ammazzo tuttiiiii:





6 comments:

  1. Vi siete proprio trovate, troppo belle! :)
    Un post cosi' pieno di amore neanche per l'omo tuo. :D
    Eheheh...

    p.s.
    Anche solo il link del "nuovo coinquilino" mi fa piangeree!!

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    1. Hahaha, amoreeee! Lo aveva detto quello che ci aveva preso per lesbiche per strada e incoraggiato a non nasconderci!

      È sì, quel post sul nuovo coinquilino ha fatto storia!

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  2. Che bella storia!! E' rara l'intesa quando si tratta di coabitare. :-)

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    1. Infatti, poi visti i precedenti non ci speravo davvero più!

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  3. Finalmente! Oddio, forse mi mancheranno un po' i tuoi post allucinanti sui pazzi con cui hai diviso l'appartamento, ma trovare l'anima gemella è una gran botta di fortuna!
    P.s. Carletto è una delle mie canzoni preferite ^_^

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    1. Abbiamo comunque una coinquilina numero 3, che è abbastanza peculiare ...

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