21.7.13

Amichette

A distanza di 10 mesi (da questo post http://www.nonsipuotornareindietro.blogspot.com.es/2012/09/blog-post.html) e con le stesse 2 amichette dei tempi in cui lavoravamo come prof di inglese e qualsiasi altra cosa di cui ci fosse bisogno in una scuola-collegio-campoestivo che era quasi un Grande Fratello, infine un weekend di relax.

Che mamma ogni volta che torno a Roma mi dice figlia mia quanto sei pallida, che faccia sbattuta, guarda che occhiaie e allora sono di nuovo qua, nella casetta di teacher Rachel, insieme a teacher Lauren, con vista su un campo da golf che rispetto a settembre 2012 è stato abbandonato e lasciato all'incuria generale.

A cacciare rane che si intrufolano nella piscina.
A immaginare possibili business di vendita di carrube che crescono ovunque da queste parti.
A passeggiare per uno dei tanti paradisi edilizi convertiti in città fantasma.
A ridere di come eravamo, di fidanzati terribili del passato, di quando insegnavamo senza lavagne digitali, senza internet, senza libri del professore con spiegazioni e soluzioni, senza fotocopie, senza materiali extra, e solo con tanta immaginazione, poche ore di sonno e 10 anni di meno.

E come se, anche se riusciamo a vederci solo una volta all'anno, fosse passato solo un giorno dall'ultima volta e solo una settimana da quando inventavamo cacce al tesoro, storie di fantasmi scozzesi senza testa, da quando ci nutrivamo di muffin o noccioline, da quando dormivamo in camerata da 6 e il top delle nostre settimane in libera uscita dal collegio era andare al supermercato.

E si cancellano con un tuffo in piscina i ricordi negativi di un anno scolastico che si conclude e si fanno progetti strampalati per quello che verrà.

19.7.13

Disintossicazione forzata

Disintossicazione da che, direte voi?
Non certo alimentare, dato che fra l'altro sto svuotando il frigo di tutto il suo contenuto per poterlo sbrinare e spegnere prima di andarmene in Italia.
Non certo dall'alcool perché io al massimo mi bevo una birretta ogni due settimane.
Non certo da altri vizi e stravizi, dato che non faccio shopping, non vado in sala giochi, non uso droghe, non mi lancio con il paracadute da un aereo in fiamme atterrando con uno snowboard sul K2 solo per l'ebbrezza adrenalinica degli sport estremi.

Mi disintossico da internet.
E non l'ho deciso io.
L'ha deciso il mio router, che è deceduto nella notte.
Ieri sera funzionava.
Quando mi sono svegliata era spento, freddo, kaput.
Ho un leggero sospetto del perché sia successo, ma lasciamo perdere.

Io mi addormento leggendo roba su internet, dormo con l'ipad nel letto.
Mi sveglio e accendo l'ipad per vedere l'ora e per leggere cosa è successo durante la notte.
E mica leggo le notizie del Medio Oriente, o dell'inflazione, o della crisi, no, leggo solo pagine facebook per prof o per vegani.

Ecco.
Forse era troppo.
Troppe ore.
Troppo tempo perso a rimirare la vita altrui e a dare consigli a perfetti sconosciuti.

Avrò internet solo al lavoro.
Ma quando sono al lavoro, a parte pochi minuti di pausa, devo appunto lavorare.

Approfitterò di questo incidente per cambiare compagnia telefonica.
Ma probabilmente non ci riuscirò durante la prossima settimana.
Quindi se ne riparla a fine agosto.
Per ora sto raccogliendo informazioni sulle migliori offerte ecc.

Ma da una parte, dopo lo sconforto iniziale, sono quasi contenta.
Perché è da parecchio che lo dico, e me lo riprometto, però poi continuavo a gingillarmi su internet.
Ed è parecchio pure che volevo cambiare compagnia, perché ora come ora le bollette sono ancora a nome dei miei ex coinquilini ed è un po' difficile tenere il tutto sotto controllo.


Quindi niente internet dalle 13 in poi. E zero connessione durante il fine settimana.
Da casa normalmente si prende la linea gratis del Comune di Murcia ma stamattina non funzionava neppure quella.

Comincia la disintossicazione.


17.7.13

Beata giovinezza

Questo mese di luglio dal punto di vista lavorativo, a differenza degli ultimi due anni, è stato e sarà più intenso di quello che avevo previsto.
Quest'anno sto insegnando inglese, perché con il passare del tempo mi sono resa conto che lo preferisco ad insegnare l'italiano. Sarà che di italiano ero sempre fissa sul livello A1 da un po' di tempo, sarà che non mi trovavo con il nuovo libro e i nuovi materiali, sarà che non mi andava di insegnare a futuri erasmus che a tutto pensano meno che a imparare la lingua del Paese dove passeranno 6-9 mesi.

Questi giorni si susseguono quindi fra lezioni, riunioni, preparazione esami, prove di accesso, ascolti, materiali extra. A cui vanno aggiunte le pulizie di casa ancora in corso.

Il mio unico sollievo, a parte un salto al Vegano ogni tanto, è andare al cinema (gratis, per chi non lo sapesse ... io dal lunedì al venerdì posso andare al cinema gratis), dove c'è l'aria condizionata, le poltrone comode e di solito molta poca gente.

Ieri eravamo in 6 in una sala con capienza di 350 persone.
Ero esausta ma volevo proprio andarci ... a vedere questo film!


Sì, proprio Karate Kid, la versione originale in inglese del 1984!
Io questo film credo di non averlo visto almeno fino al 1988 e da lì in poi, durante i successivi 2-3 lo rivedevo ciclicamente, perché perché perché nel 1990 mi ero segnata pure io a karate.
Per dare un sacco di botte a un ragazzino che mi aveva sedotta e abbandonata e faceva judo.
Poi a karate mi ero innamorata di un altro ragazzino, e allora nonostante le ginocchia sfondate non mi perdevo un allenamento e poi quel ragazzino me lo ero pure ritrovato a scuola e lo perseguitavo giornalmente, con lettere anonime e poste da tutte le parti,  quando ancora non esisteva il reato dello stalking.

Insomma, rivedere Metti la cera Togli la Cera e La paura non esiste in questo Dojo mi ha fatto rivenire in mente una fase della mia adolescenza di cui praticamente non ho foto e menomale!

Infatti io a quell'epoca, fra i 13 e i 15 anni soprattutto ero:
- una cozza allucinante
- vestita di colori improbabili (fusò neri con la striscia gialla fosforescente, maglione giallo di Betty Boop oversize, oppure maglione di lana a collo alto rosso con davanti un bel cane con coda a pon-pon, jeans a vita altissima con la fascia contieni panza, calzini fluorescenti, superga puzzolenti)
- con i capelli raccolti in una treccia e la frangettona lunghissima a coprire uno dei due occhi (l'altro occhio per lo sforzo di 2 anni di lavoro eccessivo ora è decisamente ciecato)
- con gli occhiali ENORMI. Cioè, veri e propri fanali. Per giunta rossi.
- timida in modo esagerato. Della serie che se dovevo salutare qualcuno cominciavo ad arrossire dai reni, poi mi andava a fuoco la schiena, fiamme sul collo e infine faccia peperone.
- decisamente poco amichevole, perché molto imparanoiata (avevo anche fatto testamento!)

Ecco, rivedere Karate Kid mi ha fatto ricordare quell'epoca sfigatissima, e mi chiedo come certe persone possano rimpiangere quegli anni.

Voi come eravate?

14.7.13

Finalmente libera!

Vorrei poter dire che sono esausta e che mi ci vorrebbe un altro fine settimana per riprendermi da questo che si sta concludendo perché me ne sono andata in gita da qualche parte.
Vorrei poter raccontare che mi fanno male i piedi e le gambe e ho le panda-occhiaie perché sono tornata a casa alle 7 di mattina dopo una notte passata a festeggiare la mia liberazione.
Vorrei sentirmi come se mi avesse messo sotto un tir per un'insolazione dopo un lungo e rilassantissimo fine settimana al mare.

Ma niente di tutto questo.

Sono esausta perché è da ieri che pulisco casa.
Non sono tornata a casa alle 7 ma mi sono svegliata alle 7, per pulire.
Altro che abbronzatura, sono pallida come  lavata in varicchina con i tre carichi di lavatrice che ho fatto finora.

Però la liberazione è arrivata.
Non ci credo ancora.
Finito quest'incubo durato 4 mesi.

La coinquilina se n'è andata.

Ho evitato di parlare di lei in dettaglio perché se questi ultimi quattro mesi sono stati infernali è stata pure colpa mia.
Non avrei dovuto affrettarmi nel selezionare, dall'inizio volevo convincermi di aver fatto la scelta giusta, ci speravo davvero, insomma, avevo deciso volontariamente di non prendere una eramus giovincella, speravo che una persona del posto e più matura, e che fra l'altro già conoscevo un po' mi avrebbe reso le cose più facili dopo le esperienze negative da settembre a marzo.

E invece no.
Non credo mi fosse mai successo di arrivare a tal limite di non-sopportazione verso una persona.
Neppure il nudista che seminava bucce di cetriolo per casa mi aveva fatto questo effetto.
Anzi con lui da quando non viviamo più insieme siamo pure di nuovo in buoni rapporti.

Ma con questa è stata incompatibilità a livelli inimmaginabili.
Fin dall'inizio quando, pur avendole spiegato che una porta chiusa significava voglia di privacy, lei annoiata o in paranoia veniva a bussare o mi faceva le poste in corridoio per parlare.
Dopo un po' avevo smesso di tornare a casa a pranzo per non essere assalita dalla voglia di conversare.

Quando invece di dormire nella sua stanza si era appropriata del salone e dormiva fino a tardi rendendolo inaccessibile o obbligandomi a rispondere al telefono seduta accanto a lei che dormiva (vicino al telefono fisso in salone abbiamo un letto extra, di cui lei si era appropriata).

Quando, pur sapendo che io sono una persona davvero poco espansiva, era venuta a cercarmi in camera mia per chiedermi un abbraccio. L'abbraccio più falso che ho dato in vita mia.

Per non parlare delle lotte quotidiane riguardo alla spazzatura da riciclare. Che fra l'altro avevo pure fatto una bella lista (per le coinquiline straniere e lei non lo è!) esplicativa su cosa si butta dove. Ma niente. Troppo difficile capire che il vetro non è plastica. E che la carta va insieme al cartone, ma separata dai vasetti dello yogurt. Era arrivata a dirmi che io esigevo troppo.

E poi una serie infinita di dettagli che quando non sopporti una persona ti rendono intollerante a tutto e ti infastidiscono come sassolini nella scarpa o puntine sulla sedia.

Ho scoperto che non sopporto essere chiamata per nomignolo da gente che non sopporto.
Ho scoperto che non mi capacito di come una persona a quasi 30 anni passi la scopa alzando un polverone.
Ho scoperto che se uno mi dice che vuole diventare vegano solo per avere la mia attenzione e poi si scofana scatolette di tonno giorno dopo giorno, più che la mia attenzione scatenerà la mia furia.
Ho scoperto che alcune persone preferiscono comprarsi una boccia di nutella piuttosto che la carta igienica.
Ho scoperto che non tollero che la gente si inventi che ha un sacco da fare per evitare responsabilità.
Ho scoperto che a 30 anni c'è gente che non sa ancora stendere i panni.
Ho scoperto che mi sembra assurdo che una persona porti gli stivali quando fanno 30 gradi perché ha paura di possibili terremoti.

E la tipa mi ha accusata addirittura di spiare la sua vita e sabotarla.
E dico io, che faccio, apro il frigo e chiudo gli occhi per non vedere che hai 3 pomodori in croce? Che faccio, apro la finestra e chiudo gli occhi per non vedere le tue mutande stese ammalloppate una sopra all'altra? Che faccio, chiudo le orecchie per evitare di sentire il rumore della tua porta che si apre solo una volta al giorno per andare al bagno, e mi chiedo, ma dove la farai la pipì, in una bottiglia? Che faccio, chiudo le orecchie (ci ho provato!) quando sei tu che mi racconti i cavoli tuoi, dei tuoi amici, della tua famiglia, del fatto che hai voglia di trovare un uomo perché hai bisogno di passione, il tutto senza che io ti abbia chiesto nulla e mentre sto facendo colazione?

Ecco, magari lei con google translator si leggerà pure questo post, chiedendosi perché perché perché l'ho addirittura eliminata dal facebook appena ho chiuso la porta alle sue spalle.
Anche se credo che, dopo l'ultima discussione in cui le avevo detto chiaro e tondo che il fatto che avessi notato le assurdità della sua vita non significava che mi interessassero, anzi me ne fregavo proprio, credo che avrà capito l'antifona.
In ogni caso, cara mia coinquilina-incubo, aveva ragione l'Arcangelo Gabriele.

E cosa c'entra l'Arcangelo ora direte voi?
Beh, cari lettori, era stato proprio lui a dirle di venire a vivere qui.
Perché da me avrebbe imparato tante cose e io da lei.

Io di sicuro una l'ho imparata:
alle prossime coinquiline chiederò la perizia psichiatrica insieme all'affitto del primo mese.

11.7.13

Ammutolita

E io che mi sentivo ganza per aver azzittito un generale dell'esercito degli Stati Uniti. (Se vi siete persi il post, guardate qui).

Macché.

Lui era impegnato a portare la pace nel mondo.
E meditava la sua risposta.

Non spaventato dal fatto che sono vegana.
E neppure dal fatto che a 37 anni sono zitella.

Anzi, ha fatto 2+2, e gli si è illuminata una lampadina nel cervello.

Stamattina mi ha riscritto.
Vi giuro che non mi sto inventando nulla.
Pubblicherei uno screenshot ma ho paura che mi scateni contro tutto l'esercito.

Il caro Generale mi dice questo:

Hello Cecilia, how are you doing ? hope you are doing great its all nice to know you have not been married hahahaha you mean you are still a virgin or what, interesting and surprising to know you still have your virginity, you don't need to say much not only Spain rather the world at large virgins are very rare to find.

Devo ammettere che il mio primo istinto è stato correggere gli errori.
Passata la fase grammaticale, ecco, l'ammutolita sono io.

Mi ha pure lasciato la sua mail.
Quindi se là fuori fra le mie lettrici c'è qualcuna interessata in un uomo vecchio stampo, in uniforme (verde), che porta la pace nel mondo (tipo Gesù, in definitiva, ma meno capellone), beh, fatemelo sapere che ve lo cedo volentieri.

9.7.13

Ammutolito

Lo ammetto.
Ultimamente non ho molto da raccontare.
Faccio il conto alla rovescia per sabato, quando infine la coinquilina-incubo se ne andrà e resterò infine sola.
Faccio lezione a una classe in cui, come si dice in spagnolo, cada uno es de su padre y de su madre - ad indicare che ho un'accozzaglia di gente così disadattata, ehm, diversa e variegata, che non mi capacito di come siano potuti capitare tutti a me.
Schiatto di caldo dalle 2 di pomeriggio alle 9 di sera, perché a casa niente aria condizionata.

Oggi però, dopo l'email fasullo in cui mi volevano dare milioni di dollari di eredità del mio defunto/falso zio Robert, apro facebook e mi ritrovo una lettera di un generale americano.
UN GENERALE!
Che mi scrive nientepopòdimenoche dall'Afganistan.

Chiedendomi come investire i suoi soldi in Italia.
Gli dico che in Italia non ci vivo da un secolo.

- Ah, allora dove vivi?
- Un po' qua e un po' là, ora in Spagna.
- E com'è la situazione?
- Guarda, generale dietro la collina, ci sta la notte ... Ah, no, che quella era una canzone. Dicevo, generale, la situazione è quella che è, ma io consigli di investimenti non te li posso dare, non investo, non ho proprietà, non mi interessano queste cose ...
- E com'è che non ti interessano?
- (Oddio, ma questo è di coccio) ... Beh, sono minimalista, pensa che non guardo neppure la tv, non ho nemmeno la macchina...
- Interessante. Mi piacerebbe conoscerti, ti mando una richiesta di amicizia.
- ....
- Ma senti, perché sei minimalista? Non investi? Non ti compri una casa?
- (Ma questo ci fa o ci è?) Non voglio avere obblighi, sai, mi sposto spesso, ...
- Interessante, mi piacerebbe conoscerti meglio.
- ...
- Anche a me piace viaggiare ... Bla bla bla ...
- ...
- Però non posso, sai, sono qui a riportare la pace.
- ...
- Quanti anni hai?
- ...
- Sei sposata?
- ...
- ...
- (sgancio la bomba) Ho 37 anni, ma non sono sposata. Sono vegana e mi sposerò solo quando troverò un vegano di mio gradimento.

E IL GENERALE TACQUE.

(Dite che è stato perché sono una vecchia e nella foto non sembra, o perché sono vegana?)

Comunque anche queste sono soddisfazioni.

Ho ammutolito IL GENERALE.

1.7.13

Verbi irregolari

Oggi ritorno a lezione.

Una classe di soli 12 alunni, sospiro di sollievo.
L'ho scozzesizzata, appiccicando foto e poster e cartoline di uomini in kilt e la bandiera.
Gli alunni di altri prof sbirciavano dentro passando, perché la mia classe è la prima del corridoio ed è l'unica in cui entri e, se non fosse che fuori non piove, magari ci puoi credere che sei in Bonnie Scotland.

Dei 12 alunni 6 sono ex alunni miei.
E anche a occhi chiusi li riconoscerei.
Perché sanno come pronunciare computer, up, work.
Perché ce n'è uno che pronuncia male mountain e io me lo ricordo e lui pure e ogni volta che viene fuori mountain per lui è una scalata fonetica.

Perché sanno che quando uno sbaglia a pronunciare interesting, li torturerò tutti facendogli dire di botto vegetables, sausages, breakfast, chocolate, friend, difficult e tutte quelle parole che gli spagnoli storpiano.

E heights diventa hate, keys diventa case, suit diventa sweet, e così le vertigini (to be afraid of heights) si trasformano in paura verso l'odio, le chiavi sono valigie e un completo elegante è dolce, e una valigia, suitcase, sarà magicamente una dolce valigia o sweetcase.

Però insomma, oggi li ho tartassati per 3 ore, e le ultime due a rientrare in classe con 5 minuti di ritardo dopo l'intervallo saranno le prime a fare una presentation davanti a tutta la classe ... ma mi sa che i temi li decido io, che l'ultima volta mi ero dovuta sorbire i vaccini, la struttura della cupola di non mi ricordo che chiesa, le molestie sessuali sul lavoro, i balli latini, la sicurezza su internet, e la prof. sono io, e magari li indirizzo su alientazione vegana, rispetto verso gli animali, vivisezione, cose così, a caso.

Ah, i miei studenti si riconoscono fra mille anche perché sanno che il past simple di
BEGIN è VEGAN.

BEGIN, VEGAN, BEGUN.