30.3.13

Nella giusta prospettiva

Essere in Slovenia è anche ricevere inaspettatamente una mail.
Dalla mamma di una delle ex-alunne, che attraverso una delle prof ha saputo che sono stata a scuola.
In cui ti dice che sua figlia, a cui insegnavi e a cui piacevi tanto, si trova in ospedale, in attesa di una diagnosi definitiva.
Che sarebbe una bella sorpresa di Pasqua se tu potessi andare a trovarla.
E tu, dopo lo shock iniziale, di immaginarti questa ragazzina di 12 anni ricoverata, guardi su googlemaps dov'è quest'ospedale pediatrico, e scopri che è dietro casa.
E ci vai sotto la pioggia, e la mamma ha chiesto un permesso di visita speciale per te, e arrivi in camera quando le stanno facendo un prelievo, e poi un altro e poi un altro.
E gli occhi le si fanno grandi dalla sorpresa, e il dolore è forse un po' attenuato.E poi ci si scherza pure, facciamo donazioni ai vampiri, mi ha morso una vipera, ti ricordi come pronunciare questa parola in sloveno?.
Ecco, sono stata contenta di farle passare un paio d'ore a ricordare com'era l'anno scorso.
A raccontare ai genitori, che non conoscevo, aneddoti della vita delle loro figlie (insegnavo anche a sua sorella)di cui loro non erano a conoscenza, a parlare di dettagli e fatti non connessi con provette, prelievi, analisi.
In Slovenia, di nuovo, tutto quadra, tutto si incastra verso la maggiore felicità possibile.
Io non sono religiosa, ed è Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi per me, però sarebbe il caso che ogni giorno tutti ce lo ricordassimo, che mentre noi siamo con le nostre famiglie, o coi nostri amici, o in viaggio nel Paese delle Meraviglie, ci sono altri che sono in ospedale, in attesa di un responso, con il fiato sospeso.

La Slovenia, ancora una volta, mi aiuta a rimettere la mia vita nella giusta prospettiva.

29.3.13

Ritorno a scuola

Riprendere quel treno a tre vagoni che serpenteggia fra le montagne e i paesini.
Correre dalla stazione innevata, su per la salita, per esserci proprio durante l'intervallo.
Arrivare a scuola e venire salutata dalla finestra di un'aula da un gruppo di ragazzine che mi hanno riconosciuta, mirtillo su un monte di panna.

(Se qualcuno non lo sapesse, se qualcuno mi legge solo da quest'anno, io l'anno scorso vivevo in Slovenia, e la mia vita era questa qui www.comeniusinslovenia.blogspot.com)

È stata una sorpresa. Sapevano che tornavo solo 3 prof e la preside.
Gli altri li ho colti di sorpresa, abbracci, strette di mano, bentornata, resti, no, perché no, come va.
Tante facce nuove, a chiedersi, ma chi è questa? Perché le fanno le feste? Chi è questa učiteljica di cui parlano i ragazzini?

E poi loro, i ragazzini.
A cui era stato annunciato via altoparlanti scolastici che se italianospagnoloinglese e blu insieme gli dicevano qualcosa di speciale, beh, ci sarebbe stata una sorpresina. Io.

Erano lì, ad aspettarmi, ma la sorpresa è stata anche mia.
Cresciuti un palmo, o anche due.
Come se li avessi lasciati ieri eppure con quasi un anno in più.
Con le facce diverse, ma con quella sorpresa negli occhi e gli Hello sulle labbra.

Sono stata solo in 6 classi. Il tempo è limitato, neppure ero riuscita a preparare uno dei miei rinomati PPT. Però come sempre abbiamo riso e scherzato, abbiamo parlato inglese e poi io ho sparato le solite scemenze in sloveno. Tutti si ricordavano qual era la parola più difficile per me da pronunciare: železniška postaja. Mi hanno chiesto di Aika, hanno detto mi dispiace quando hanno saputo che nonna Margherita non c'era più, mi hanno detto Oddio, da vegana, come sopravvivi senza gelato.

E nella mia classe preferita, la ex 6ª C ora 7ª C mi hanno dato questo.

26.3.13

Si può tornare indietro

Passeggiare sotto la neve, che non smette di scendere neanche un momento.

Quel negozio prima non c'era.



Hanno aperto un bar nuovo.



Al supermercato vendono roba vegana.

Io e Geschedicesempredisì, a girare sotto il cielo che fiocca, senza meta, io arrivata dal deserto che tutta 'sta neve mi sembra un regalo, tornare indietro di 2 stagioni, e lei, scesa dalla Germania sperando di trovare un po' di sole e qualche grado in più e delusa da questa Pasqua Natalizia.

Poi andiamo al supermercato e 1 peperone 1 costa 1.07€ e io sono scioccata, perché a Murcia con 1€ ce ne compro un chilo.

E torniamo a casa di Verena che ci ospita, a papparci un couscous, lei con il suo caffè nero, io con il mio caffè annacquato e penso che ne è valsa la pena, di preparare lezioni su lezioni in anticipo, e potermi godere questa settimana, ricordare, ridere, passeggiare senza perderci, perché questa è stata la nostra città, la nostra vita, e non si può tornare indietro, ma certe volte sì.







25.3.13

9 mesi

Sono passati 9 mesi da quando, una calda mattinata di giugno abbandonavo la Slovenia, via Trieste, passando per Valencia per tornare alla mia vita precedente, a Murcia.

Fra ieri e oggi ho percorso quel cammino a ritroso, un viaggio quasi segreto per evitare energie negative ed invidie, e soprattutto per sorprendere i ragazzini di scuola quando andrò a trovarli, anche se secondo me qualcosa l'hanno sgamata.

Viaggiare da vegana significa lasciare in valigia uno spazio per carote, mele, banane.
Viaggiare dall'estate murciana, alla primavera valenciana, l'autunno triestino e l'inverno sloveno significa stratificare il vestiario e ritirare fuori dall'armadio la giaccobesa e gli scarponi da montagna, compagni di mille avventure. 

La neve blocca il bus navetta, che arriva con 2 ore di ritardo, ma all'aeroporto conosco due spagnoli che l'anno scorso erano in erasmus in Slovenia e così le chiacchiere scorrono fluide, ricordi separati eppure condivisi, quella strada, quella festa, quella gita, un anno concentrato in due ore, un amore che ci porta a tornare, perché quell'anno in un modo o nell'altro ci ha cambiato la vita.

Poi il pullmino, pronunciare il mio nome ZeZilia, in automatico, e capire che l'autista mi dice ah, sei quella che mi ha mandato il messaggio, sbatacchiati dal vento, un inverno sconosciuto lo scorso anno, la sera che cala, la voglia di arrivare, di rivedere la mia strada (anche se per qualche giorno sarò qualche numero civico più in là), di che sia già domani, per uscire, respirare la neve, fare foto, riempirmi gli occhi di dettagli, come quando rivedi una vecchia amica e le trovi una ruga in più, un chilo in meno, un nuovo paio di scarpe, però poi sotto sotto non è cambiato niente, ed eccomi, di nuovo, a Ljubljana


23.3.13

Dove vado?

Domani parto, per 2 settimane.

Gli ultimi 4 giorni passerò per Roma, che mi aspetta con la solita dose di malanni canini e familiari. Io, che non mi ammalo più, e che ieri ho scoperto per caso che il sedano fa passare il mal di testa, cercherò di lasciare un po' della mia sanezza (o sanità?) da quelle parti, che ora che all'università ho uno straccio di contratto posso addirittura permettermi di ammalarmi (cosa che era severamente proibita anni fa, per cui ho insegnato con la febbre, senza voce, con un'emicrania accecante che non vedevo neppure gli alunni, con i moccioli galoppanti etc. Prima ero davvero malaticcia).

A proposito del sedano. Ieri il mal di testa ce l'avevo, perché alla mia coinquilina era venuta l'idea geniale di accendere un incenso (o forse una ventina) per cui quando ero tornata a casa la sera precedente mi sembrava di essere nelle Mille e una notte (d'inferno). Da giovine ero una fan dell'incenso pure io, mio padre lo portava dai suoi viaggi qua e là prima che lo cominciassero a vendere in tutti i negozi di pacottiglia indiana-buddista-pace-amore-e-patchuli.
Poi devo averne fatto un'overdose, o forse superati i 30 anni si superano anche le fasi mistiche-esotiche, e così da un paio d'anni-tre non lo sopporto.

Poi ce n'è un tipo che mi fa venire il vomito istantaneo, lo avevo detto alla conqui, ma dato che erano i giorni che le parlavo in inglese perché lei aveva un esame di inglese e voleva fare pratica, secondo me non aveva capito il dettaglio candele sì, incenso no.

Insomma, ho passato una notte ad avere incubi orribili, di morti e tumori, e la mattina dopo avevo ancora un senso di fastidio, nonostante tutte le finestre aperte per portare via l'eau de piedipuzzolentiinbabbuccia. Così mi sono messa a cucinare, ho rifatto le cacche al forno (che questa volta sono venute totalmente insapori, come masticare gommapiuma, ma con un po' di marmellata tutto risolto), e poi le patate e le patate dolci, le zucchine e cipolle con spezie indiane (per coprire una puzza esotica con un'altra), il cavolfiore piccante (che alla coinqui fa vomitare, giusta dose di vendetta) e l'insalata. Non crediate che tutta 'sta roba mi duri una settimana, ormai rumino come le mucche e mangio senza sosta, dunque si trattava solo del mio pranzo e cena.

In ogni caso, Isabel, una mia ex-alunna giorni fa mi aveva regalato della bieta e del sedano. E io il sedano non è che l'avessi mai mangiato, mi aveva sempre puzzato, poi ultimamente mi ricordava il libro della Litizetto, e poi è il tipico cibo delle diete, e io sto tutt'altro che a dieta.
Però ho pensato, proviamolo, che ultimamente ho mangiato alghe dell'Oregon, tofùaffumicato, seitan, falafel, veganpatè al curry ed anamas e varie altre cose dai nomi astrusi, dunque un po' di sedano che male mi può fare? 

Male non me ne ha fatto nessuno, dopo pranzo mi sono distesa e ho pensato, mannaggia se 'sto mal di testa non va via dovrò attingere alla scorta di droghelegalmentecomprateinScozia che non tocco da secoli. Ero lì che mi sniffavo un limone cercando di cancellare l'odore di incenso intrappolato nelle narici, quando, all'improvviso, il mal di testa non c'era più. Sono rimasta davvero sorpresa, l'ho addirittura annunciato su facebook e allora poi mi è venuta la curiosità di andare a verificare se magari qualcuno altro su yahooanswer si fosse chiesto: ma il sedano leva il mal di testa?

E pare proprio di sì, e che additrittura cavolo e sedano mischiati siano un rimedio conosciutissimo quanto l'aspirina. Io non ne avevo mai sentito parlare, ma mi è piaciuto scoprire qualcosa così, senza che nessuno me lo dicesse. Come mischiare la Nutellaveganasenzazucchero e la marmellata di arance e cannella. Chi l'avrebbe mai detto che sul pane sarebbe stata la morte sua? (per chi non conosce questa espressione, la spiegazione è qui)

Vabbè, tutto questo parlare di rimedi della nonna e scoperte improvvise solo per tergiversare e non dirvi dove vado in viaggio. Ho deciso di mantenere segreta la meta, lo sanno solo quelli che mi accoglieranno.
Dopo la delusione del viaggio mancato in Canada, comincio a pensare che o mi gufo da sola o c'è qualcuno che mi fa il malocchio. Che non credo si nasconda fra di voi, che seguite le mie gesta fedelmente. 

E allora ho pensato di indire un concorso: chi non lo sa e indovina dove vado riceverà in regalo delle belle bustine di camomilla rimedia malanni (già testate ed efficacia confermata), per rimanere in tema di rimedi naturali.

Chi vuole partecipare?


17.3.13

La montagna blu

La montagna blu.

Non è il titolo di un romanzo esistenzialista russo.
Non è una favola dell'orrore dei fratelli Viagrim.

Si tratta di una montagna collina montarozzo.

Blu.

Chi mi conosce sa che io mi vesto solo di blu.

Vabbè, blu di tutti i tipi, azzurro, celeste, carta da zucchero, addirittura turchese.
Però blu. La storia di come questa monocromacità è nata mi pare di averla raccontata altrove, comunque per farla breve ha a che fare con una maglietta rossa messa in lavatrice a 60 gradi, con la praticità di fare le valigie veloce veloce senza dover pensare ai colori coordinati e, credo, con il fatto che l'ultimo ricordo vivo di mio nonno è di un giorno che era venuto a prendermi a scuola, e io avevo l'uniforme blu, che a quei tempi odiavo.

Ricerco il blu nel mondo, fotografo edifici blu, finestre azzurre, porte celesti. 
L'anno scorso in Slovenia, Croazia e Belgio ho fatto un'abbuffata di blu, ma da queste parti ce n'è poco, perché abbiamo già la nostra bella fetta di cielo azzurro tutto l'anno, e forse sarebbe troppo.

Però l'altro giorno, durante la mia scarpinata di 10 km, cercando qualcosa di bello da fotografare, oltre alle terribili sculture che decorano le rotonde murciane (qui e qui potete vederne degli esempi), ho girato lo sguardo verso destra e mi sono ricordata di quel posto, la Montagna Blu.

Pensavo di andarci a piedi la prossima settimana, ma ho trovato un'anima pia che ha deciso di accompagnarmi in macchina a scoprire l'ennesima assurdità murciana.

La Montagna blu si trova giusto fuori Murcia, in una cittadina chiamata Cabezo de Torres, famoso per il suo carnevale e per Diego il profeta (questo è il suo blog in spagnolo, http://diegoelprofeta1.blogspot.es o forse piuttosto la sua biografia condensata e sgrammaticata).

Diego racconta che dopo un'infanzia e un'adolescenza terribili, a 33 anni capì di essere Gesù tornato in terra con la missione di dipingere di blu la montagna della sua cittadina natia non so esattamente a che scopo (la biografia è davvero lunga e caotica e mi sono un po' persa quando ha cominciato a raccontare del suo fidanzato travestito e delle sue estati a Ibiza).

Io però il montarozzo volevo proprio vederlo, mi ci sono pure messa gli scarponi da montagna apposta, ed infine eccomi qua, in un mondo tutto blu.





Dopo, già che c'eravamo, siamo andati al vegano, e mi sono pappata questo, per recuperare le forze.






No, non è carne, è seitan, che in inglese si pronuncia come Satan.
Dopo la montagna sacra, sono discesa negli inferi vegani.

Oltre al burger anche mezza piadina, patate piccanti (un piattino extra rispetto a quelle che vedete nella foto), un po' di mousse al cioccolato e un po' di crumble ...

E tornata a casa una bella siesta ristoratrice.

Fine settimana all'insegna delle scarpinate, film, mangiate e gironzolamenti.

E martedì è di nuovo festa (San Giuseppe) e non si lavora.
E lunedì prossimo cominciano le vacanze.

A volte, dico a volte, la Spagna mi piace pure.

Buona domenica sera.


15.3.13

Tradizioni e leggende

Stamattina, deja vu, sono ritornata dal dentista, che mi ha messo una capsula rinforzata che sono riuscita a non sfracellare in due secondi e mi ha detto spero di non rivederti presto.

Oggi pomeriggio, che c'era un bel sole e avevo passato tre ore in cucina a fare esperimenti (panini di farina di mais e latte di riso alla zucca ed arancia - buoni -, dolce schiacciato alla marmellata di frutti di bosco e marmellata di mini arance e cannella, con latte di soya, succo di arancia e limone - non dolce, ma buono; minestrone di legumi e peperoni, ancora non provato), ho deciso di smaltire in anticipo le calorie di stasera. 

La settimana scorsa infatti non ero più andata all'inaugurazione de La Vegana che ha riaperto fuori città, e così mi rifaccio stasera, con i soliti noti, e dovrò mangiare doppio.

Mi piace essere vegana anche per questo. 
Non ho mai fatto parte di un gruppo di scacchi o del coro della chiesa, non sono stata scout, non ho mai avuto una combriccola di affinità elettive, ma sempre gruppi di amici accroccati a casaccio. 
Ora invece sento come se avessi una famiglia mafiosa vegana, e quando non li vedo per un po' mi mancano. Sento la necessità di essere circondata da miei simili, in questo mondo onnivoro-carnivoro, sarà per questo che un esponente della Chiesa cattolica ci ha definiti setta che fa il lavaggio del cervello ai bambini (addirittura!)? L'articolo, in spagnolo, lo trovate qui. Oh my God!

Sono contenta di riprendere la tradizione della cena fuori fra erbivori una volta al mese perlomeno, di conoscere nuove persone, di scambiarci idee, consigli e pianificare la veganizzazione del mondo.

A questo scopo ognuno ha le sue strategie:

- c'è il Difensore Vegano che dall'alto dei suoi 2 metri e con il suo vocione, se non fosse per sua moglie che lo controlla, i carnivori li spaventerebbe o se li mangerebbe a bocconi.
- c'è Tatiana che è favorevole alla strategia falli innamorare e convertili.
- ci sono Yolanda che il suo muro di facebook urla video di violenze e antispecismo, con David che con infinita pazienza si prodiga a spiegare tutto nei dettagli ai novizi.
- ci sono io, che ormai in classe propino solo esercizi di vegrammatica.

E poi ci sono i nuovi, e i vecchi, quelli che non si sopportano, quelli che ne fanno uno questione politica, quelli delle manifestazioni, quelli per la salute. I dibattiti spaziano dal se trovo un uovo abbandonato o una gallina morta, me li posso mangiare? a dove comprare prodotti vegan, ma anche i gamberetti soffrono? e che film vedere nel fine settimana.

Tornando allo smaltimento cicce preventivo, ho deciso di mettere in atto il piano a cui avevo pensato lo scorso venerdì (pare che ho il fuso orario di una settimana): me ne sono andata al cinema a piedi. 
Google maps dice che sono 8km da casa mia e che ci vuole un'ora e quaranta. 
Google map ha ragione se consideriamo i semafori rossi che ho beccato, il fatto che in certi tratti ci sia il marciapiede da un solo lato della strada e si debba attraversare all'improvviso cercando di schivare le macchine, il fatto che a un certo punto ho visto un bel gregge di caprette e pecorelle che pascolavano lungo il ciglio della strada e mi sono fermata a cercare di fare due chiacchiere, considerando tutto questo sono arrivata giusto all'ora stabilita.

Come venerdì scorso avevo appuntamento con Sergio per vedere un altro cartone animato.
Potrebbe diventare una nuova tradizione, insieme alla scarpinata bruciagrassi.


È uscito un po' di mesi fa, e non avevo avuto tempo di vederlo. 
Però al cinema il venerdì ripropongono film per bambini sperando di attirare famigliole che si svenino a comprare pop-corn e caramelle. In sala eravamo la bellezza di 2, io e Sergio, e considerando che con la mia tessera gratis non abbiamo pagato, gli incassi della sala sono stati di 0€. Ora, io non sarò un'esperta di marketing, ma se invece di far pagare il biglietto 5-7€ per quella sala lo avessero messo a 2€, sicuramente qualche altro spettatore ci sarebbe stato. In ogni caso io continuo la mia collaborazione con il cinema, e per il mio compleanno su mia richiesta proietteranno Django, di Tarantino, in versione originale.

Comunque, Le 5 leggende mi è molto piaciuto. Avevo il neurone-prof-che-vede-un-uso-didattico-di-tutto attivato e ho pensato che quello delle leggende è un tema che sfrutterò per preparare una lettura culturale. 

Perché in Italia c'è l'Uomo Nero e Babbo Natale, della Fatina dei denti non sono tanto sicura, ma il Coniglio Pasquale che lascia le uova (!) mi pare non ci sia, e lo Spirito della Neve e l'Omino del Sonno neppure. 

In Spagna a portare via i denti da sotto il cuscino c'è il Topolino Perez e l'Uomo Nero si chiama El Coco o el Hombre del Saco, ma Babbo Natale se lo filano poco e a Pasqua al massimo le uova e il coniglio se le mangiano.

Io che ho vissuto un po' qua e un po' là, ma l'infanzia l'ho passata in Italia, le leggende britanniche/americane/nordiche le ho imparate da adolescente e solo da adultaprof mi è venuto in mente di approfondirle un po' di più.

E solo oggi ho scoperto che Jack Frost/ Spirito della Neve è il responsabile di uno dei fenomeni che amo di più. Sua è la tavolozza di arancioni, rossi e gialli che colorano le foglie d'autunno. Evidentemente in Spagna non ci viene spesso, dato che gli alberi, essendo quasi tutte palme, sono sempre uguali.

Dalle vostre parti c'è qualche altra leggenda o guardiano/nemico dei bambini?



Aggiornamento 2:21di mattina

Appena tornata dalla cena vegana.STOP
Dimensioni delle porzioni moltiplicate! STOP
Mangiato un falafeburger con patate, una piadina ripiena di tofu e verdure, 2 antipastini e dolce. STOP
 Scoppio ... Di vegana felicità! STOP


Buona notte!

8.3.13

Riepilogo delle puntate precedenti

Dopo giorni piovosi brontolosi, oggi è rispuntato il sole serio, di quelli che fanno crescere le arance da mezzo chilo e fanno venire voglia di uscire a farsi un giro.

Per esempio per andare dal dentista.

Da gennaio a cadenza settimanale sto cercando di risolvere un problema causatomi 30 anni fa da un criminaledentario che mi aveva sfondato due denti con un esperimento di apparecchio bionico che non era servito a un bel niente.
Però, ironia della sorte, io che sono una mangiaerba mi ritrovo con dei denti da leone (fra l'altro la dentista dice che gli italiani abbiamo i denti più grossi degli spagnoli) e nel giro di un mese ho sfondato due capsule che secondo la dentista sarebbero dovute durare tutta la vita.
La prima mi è durata un mesetto: ero a Roma che facevo colazione, sbocconcellavo la mia crusca (mamma quando l'ha vista pensava fossero crocchettine per Aika) e crack, capsula spezzata in due. La dentista non ci poteva credere, e il capsularo le ha detto di limare il moncone di dente rimasto sotto, che era troppo aguzzo e che quella doveva essere stata la causa dell'incidente.

Attendo due settimane, oggi infine vado per l'incapsulamento definitivo, la dentista mi appiccica la capsula, mi dice mozzica questo pezzo di cotone, crack, crack, capsula numero due sfondata.
Neppure due secondi mi è durata.

Ora dico io: il venerdì mattina è l'unico giorno della settimana che non mi devo svegliare presto, e invece ormai ho l'appuntamento fisso sulla poltrona, se sfondo un'altra capsula mi faccio levare il dente, le carote le posso masticare con gli incisivi.

ODIO I DENTISTI!

Per il resto dopo il fine settimana scorso passato a pulire, scrostare, eliminare stallattiti da bagno altrui, constatare nuovamente come l'uso del bidet sia appannaggio di una sola nazionalità, mettere in ordine, sbollire l'arrabbiatura della coinquilina fuggiasca, accogliere la nuova coinquilina con seguito di ceri e candele propiziatorie (speriamo bene) questo fine settimana oltre a preparare le immancabili lezioni su:

- 50 modi di abbandonare il tuo partner
- Cose che ti fanno uscire dai gangheri
- I ladri del tempo

Finalmente:

riaprono il ristorante vegano. Sarà un po' fuori Murcia, non potrò più andarci a piedi, ma hanno pure formato un gruppo di consumo, così magari infine potrò ordinare il formaggio senza latte, i burger senza carne, seitan, tofu, falafel, e compagnia cantando. Anche se ultimamente tendo sempre di più al crudismo e mi mangio 3-4 kg di arance al giorno (costano solo 30 centesimi al chilo!!!)

Ultimamente mi sono resa conto che da vegetariana ero spesso malata, febbricitante, mocciolosa. Che i carnivori che mi circondano si beccano tutti i malanni di stagione. Invece io sono diventata immune.
Non mi vengono neppure più i lividi di cui mi riempivo prima perché essendo ciecata sbatto a destra e sinistra.

Ah, e mancano solo due settimane di lezione prima delle vacanze di Pasqua-primavera.

Ah, è ieri c'è stato il primo film in versione originale organizzato dal cinema che mi ha omaggiato con la tessera gratis e da me, The Angels' Share, di Ken Loach. Ci sono andata con vari dei miei studenti, e mi sono sentita un po' VIP, perché avendolo organizzato io tanti emeriti sconosciuti sanno chi sono e io non so chi sono loro.

E ora con la mia tessera gratis me ne vado al cinema, me la sarei voluta fare a piedi ma sono 8km e non arriverei in tempo, quindi mi faccio una passeggiatina di mezzoretta al sole a fare il pieno di vitamina D e poi mi attacco al tram.

Vado a vedere Hotel Transilvania, un cartone, che oltre ai molari da felino ho pure i canini da vampiro.

Buon fine settimana gente!

1.3.13

Gente che va, gente che viene.

 E non mi riferisco a morto un papa se ne fa un altro o al ritorno del cavaliere.

Parlo della mia coinquilina francese, che arrivata da neppure un mese e mezzo e accolta con pranzo vegano, se n'è andata oggi, dandomi un preavviso di 4 giorni e facendomi passare una settimana piena di incubi.

A lei questa casa ha portato sfiga dall'inizio: cellulare rubato, influenza, pentole e pentole di pasta lasciate sul fuoco troppo a lungo, multa alla macchina portata via dal carro attrezzi e ammaccata, poca vita sociale, piedi con le vesciche, incomprensibilità del dialetto locale. Le sette piaghe d'Egitto di Murcia praticamente.
In camera le si è sfasciato l'armadio, e la tapparella della finestra si è bloccata. Teneva sempre il riscaldamento a palla, facendo saltare addirittura la corrente. Io poi non la vedevo praticamente mai, perché fra la sua reclusione e i miei orari non facevamo vita sociale insieme.
Quindi non posso dire che mi dispiaccia che se ne sia andata, non mi ha infastidita ma non ci ho scambiato più di 1 ora di parole.

Però ora ricomincia il dilemma di sempre: chi prendere? Come andrà? Che manie avrà la prossima persona? Laverà le lenzuola? Io ho tappezzato i muri di casa di regole, ma con il tempo che passa mi accorgo sempre di più che il concetto di ordine e pulizia varia moltiiiiiissimo a seconda dell'età e della cultura.

E allora mi chiedo: alla mia veneranda età, non sarà forse arrivato il momento di andare a vivere da sola? Però c'è qualcosa in questa casa che mi piace, forse il balcone verandato che da sul cortile, dove ho messo un vecchio divano e un tavolinetto sgangherato per l'aperitivo. O forse la mia stanza con il bagno con le piastrelle anni settanta, arancioni e bianche. I mobili sbilenchi, lasciati qui da generazioni di coinquilini, il vissuto di questa casa in cui sono entrata party-girl dal cuore spezzato e in cui mi sono trasformata in prof. vegana.

Poi non ce la faccio proprio a pensare a traslocare, ho una tonnellata di libri e appunti e robe di lezione, troppi vestiti che non riuscirei a consumarli nemmeno in 3 vite, e mi riprometto di dare via almeno un oggetto a settimana, sfoltire, sfollare, perché l'anno scorso con il contenuto di una sola valigia la mia vita era così semplice e il mio ritorno dalla Slovenia praticamente indolore, traslocamente parlando.

Quindi chiedo la vostra opinione, cari lettori:

- vado a vivere da sola?
- come sbologno tutta 'sta roba? Come faccio una cernita? Non mi va di buttare le cose al secchio e se lo avessi fatto 5 anni fa, quando pesavo come adesso, ora mi sarei dovuta ricomprare tutto il guardaroba, o andrei vestita come una rapper. Invece sfoggio i jeans dei miei 30 anni e anche dei miei 25 anni, perché il mio peso è ciclico.

L'eterno ritorno, gente che va, gente che viene. Ciccia che va, ciccia che viene.

E stasera l'altra coinquilina ha pure organizzato una cena, e poi dovrà (per suascelta) traslocare nella stanza della francese che non c'è più, e domani se ne va in viaggio, e io mi chiedo: acchiapperà tutta la sua roba e la lancerà da una stanza all'altra, saltando sopra i due metri quadri di parquet che proprio oggi sono stati levigati e lucidati (è da novembre che aspettavamo) e non possono essere calpestati fino a domani mattina?