14.10.12

Turista in 'casa'

Succede a tutti, che quando vivi da tanto tempo in una città - che sia la tua città natale o un'altra - si finisce per diventare pigroni e passare i fine settimana cittadini in pigiama e pantofole, a poltroneggiare, riposarsi, pulire, mangiare, dormire, guardare i terribili film della domenica pomeriggio in tv.

Ma come sapete sono tornata dalla Slovenia affetta dalla sindrome del leone in gabbia, e se durante il fine settimana non esco e faccio un po' di foto, passeggio, vedo qualcosa di nuovo, potrei sbranare qualcuno dei miei studenti la settimana successiva. E dato che non voglio passare da vegana a cannibale, continuo ad aggregarmi agli erasmus e a fare la turista in casa.

Questo fine settimana qua era ponte. In realtà io, con i tagli di orario e stipendio, ormai il venerdì non lavoro più. Però questo venerdì era anche la festa della Vergine del Pilar (del Pilastro - se ne volete sapere di più date un'occhiata qui) e in più il giorno della Hispanidad.

Il 12 ottobre 1492 l'italianissimo Cristoforo Colombo arrivava in America e sappiamo tutti quello che successe dopo. Gli spagnoli però non sanno che Cristoforo era genovese, lo chiamano Cristobal Colón e allora io, per scioccarli, gli racconto sempre una storiella-pettegolezzo-leggenda.

Infatti il nostro Cristoforo era il tipico italiano faccia tosta e rimorchione, tipo Scarmacio, che se fosse vissuto ai nostri tempi avrebbe fatto l'erasmus, e poi magari il servizio di volontariato europeo, per poi aprire un'azienda o un ostello in Portogallo e sposarmi con una tipa italo-portoghese, a cui avrebbe messo corna su corna.
Cristoforo, insomma, non ce la faceva a stare fermo in un posto solo, e da bravo italiano, cercava sempre di imbastire qualche business, approfittandone per sedurre le mogli degli investitori e supporters nel frattempo.  Non soddisfatto dei risultati ottenuti in Portogallo, decise di giocare in grande.

E arrivò alla corte di Isabella di Castiglia, la regina cattolica. Ed è questa la parte della storia con cui sciocco i poveri spagnoli all'ascolto. Isabella infatti era sposata con Ferdinando, che era suo cugino. Ovviamente i due erano stati obbligati a sposarsi, come d'altronde gli attuali Re di Spagna, e Ferdinando era gay, ma certo non si poteva raccontare in giro.
Ma Colombo mica era scemo, e si accorse subito che la Regina Isabella non era molto soddisfatta e decise di cogliere la palla al balzo, e in cambio di un po' di passione italiana (e magari anche qualche bella focaccia genovese) ottenne la Niña, la Pinta e la Santa María.

A Murcia però nessuno associa il 12 ottobre con la scoperta dell'America, e da piccoli gli spagnoli non imparano nessuna poesia su Colombo come quella che imparai io alle elementari e che mi ricordo ancora a memoria, ma che non trovo da nessuna parte su internet.

Invece a Murcia, a parte una delle tante processioni della Vergine, dal 12 al 14 ottobre si organizza da 5 anni una sorta di festa delle forze armate. Possibile che non ne avessi sentito mai parlare prima?
Insomma, si tratta di una ricostruzione di accampamenti militari durante varie epoche storiche, e addirittura la messa in scena di varie battaglie in vari punti della città.
Chissà negli ultimi anni cosa pensavo quando sentivo fucilate ed esplosioni varie durante questo fine settimana!!! Com'è possibile che io non avessi visto nessun carro armato, jeep o attori vestiti da truppe napoleoniche prima?

Invece questa volta mi sono aggregata ad altri stranieri e siamo andati a vedere di cosa si trattava.
L'allestimento è realizzato sempre nello stesso parco in cui si tiene anche la feria di settembre e le feste cittadine di aprile.

C'erano carri armati, tende, militari veri ed attori, fucili, pistole e bombe a mano esposti, un poligono di tiro, un percorso ad ostacoli per i bambini, gli arcieri celti, i centurioni romani, e la legione spagnola coi legionari tatuatissimi, con la camicia aperta sul petto villoso, che gridano Viva la muerte, lanciano in aria i fucili e corrono come matti accompagnati dalla  loro fedelissima ... capra!


Ieri ci sono andata di nuovo, e poi durante un giro in centro abbiamo beccato per caso la ricostruzione di una battaglia fra tedeschi e polacchi sul sagrato della chiesa del Pilar mentre entrava e usciva la Vergine in processione.

Davvero uno strano spettacolo: da un lato l'odore della polvere da sparo, dall'altro quello della mirra. Da un lato gli spari, dall'altro i passi dei penitenti dietro alla Vergine.
Il tutto nella piazza principale di Murcia, affollata da una miriade di gente che causa crisi economica e riduzione degli stipendi non è potuta andare a passare il ponte altrove.


È stato strano girare per le strade di una città moderna e in tempo di pace, con truppe di militari (veri e finti) in marcia di qua e di là. Sentire gli spari. Vedere i (falsi) feriti cadere e morire. Essere sorpresi da una cortina di fumo. Sentire bambini piangere per la paura.

Siamo la generazione fortunata che non ha vissuto la guerra e le sue conseguenze.
Siamo una generazione Cristoforo Colombo, che deve arrabbattarsi ed andarsene all'estero a scoprire nuove opportunità.

5 comments:

  1. beh...diciamo che anche cristoforo colombo ha cercato all'estero i soldi per la ricerca. Una fuga di cervelli ante litteram!!

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  2. La poesia di Cristoforo non la conosco...e ignorantemente non ne ho mai parlato ai miei alunni!
    Il alle elementari ho studiato delle poesie bellissime sulla guerra, sui diritti umani...ma è davvero difficile ritrovarle, i libri di oggi sono così politically correct che non trattano più temi scottanti!

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  3. heheh Cristoforo... che m'ahi nominato la focaccia delle mie parti, che mi rovina la dieta solo a sentirla nominare :)

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  4. Lotta dura per convincerli che Colombo era italiano! Anche su wikipedia spagnola risulta essere nato in un lugar desconocido! Poveri noi!

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