26.10.12

Ecco, l'ho detto.

Arriva l'autunno, in alcune parti del mondo gli alberi perdono le foglie, in altre invece la gente perde neuroni e sclera. Ho riflettuto parecchio prima di scrivere questo post, perché di solito preferisco scrivere cose leggere, riguardanti viaggi, avventure varie, curiosità culturali. Ma è venerdì pomeriggio, non devo lavorare, ho pulito tutta casa, ho addirittura preparato la cena, più tardi dovrei andare al cinema, e allora mi concedo una mezzoretta di pensieri nuvolosi, come il tempo di questi giorni.
Una settimana fa è morta una ragazza che conoscevo poco, che lavorava nel mio stesso dipartimento dell'Università. Non l'avevo frequentata molto, anzi, diciamo che non mi era neppure simpatica.
Quelle poche volte che mi ero ritrovata fuori dal lavoro in uscite di gruppo in cui c'erano lei e le sue amiche, non mi ero divertita e non mi ero sentita a mio agio ed infatti avevo proprio smesso di fare presenza a questo tipo di raduni.
Nonostante tutto la notizia mi ha colpita, perché aveva comunque pochi anni più di me (39) e perché il cancro se l'è portata via in pochissimi mesi.
Mi è dispiaciuto perché l'ultima volta che ho parlato di lei non ne ho detto nulla di positivo, anzi.
Mi è dispiaciuto averne un ricordo così negativo, avrei preferito non averne proprio nessuno.
E mi sono resa conto che i ricordi negativi ce li creiamo noi, parlando o pensando a persone che invece non dovrebbero avere spazio nel nostro cervello.
Io non ci ho guadagnato nulla ad avere un'opinione negativa su di lei, quando ho appreso la notizia ho avuto l'impressione di aver creato una piccola nuvoletta nera che non si sarebbe più dissipata. Una sensazione che non mi è proprio piaciuta.
Spesso per comodità, per necessità, per chissà cosa, ci ritroviamo a frequentare gente che non ci convince al 100%. Quelle persone con cui un minuto di silenzio è un po' scomodo, con cui si va un po' d'accordo e un po' no, che non ci trasmettono buone vibrazioni.
E spesso non è per colpa nostra o per colpa loro, non si tratta di buoni e cattivi, ma semplicemente di stili di vita e modi di affrontare la realtà diversi, che poi a volte scatenano reazioni inesperate.
E così per tutta la settimana mi sono ritrovata a pensare a che tipo di gente mi va di frequentare e a che tipo di persone invece vorrei non dover vedere più dello stretto necessario.
Ho pensato di scriverlo, così poi me lo rileggo ogni giorno prima di andare a dormire, perché io sono una di quelle capoccione, che ricade sempre negli stessi errori.
Non mi piace la gente pessimista. Quelli che la prima cosa che ti dicono il lunedì mattina è che schifo, è lunedì, questo fine settimana non ho fatto niente di quello che dovevo fare, e tu allora pensi, vabbè, ma perlomeno hai fatto altro, quello che volevi fare, ma invece no, quelli non sono mai contenti, né di quello che devono, né di quello che vogliono fare.
Ed è proprio inutile cercare di buttarla sul ridere, o sdrammatizzare, ogni cosa pare un'apocalissi, e a me non va proprio di ascoltare lamentele su lamentele immotivate. E mi portano a lamentarmi dei loro lamenti, e non voglio trasformarmi io in una lamentosa, e allora basta, mi dispiace, non ti ascolto più! D'ora in poi appena attaccano con la loro tiritera io mi metterò a cantare.
Poi ci sono quelli che gli piace litigare. Che non gli puoi dire una frase che già stanno ringhiando. Ma dico io, ascoltami e lasciami parlare no? Non mi rigirare le frasi contro. Con che scopo poi? Che ci guadagni se non una bella dose di acidità di stomaco?
Poi dopo qualche giorno tornano normali, e mi scordo degli attacchi di furia immotivata, però sai che ti dico? Non mi va più, non ho tempo da perdere, non ho voglia di avere altri ricordi negativi. Caro cane umano rabbioso, comprati un paio di guanti e datti alla boxe. Che io non ho la faccia da pungiball.
E poi c'è la gente che non ascolta i tuoi consigli. Te ne chiede giornalmente, e tu lì a scervellarti e a scrivere o pronunciare milioni di parole, e ancora e ancora e ancora. Perché tu stai bene e loro magari no, perché tu sei felice da mesi ormai e vorresti condividere un po' di questa allegria, ma niente di niente. E ti meravigli ancora quando poi vengono a raccontarti che facendo tutto il contrario di ciò che gli avevi detto le cose sono andate in malora. Ora, io non sono mica un'illuminata, però se mi chiedi un consiglio non è che ti dico la prima cosa che mi viene in mente, ci penso, metto in moto i neuroni, cerco di aiutarti a trovare una soluzione. E invece a te non te ne frega proprio un bel niente di ciò che dico. E allora sai che c'è, mia cara non so che fare aiutami tu? L'ufficio consigli è chiuso per ferie, e non si sa quando riaprirà.
E ieri, dopo aver deciso di fare queste pulizie autunnali e sfrondare un po' le mie amicizie o perlomeno comportarmi diversamente con alcune persone, mi sono sentita più leggera.
Non mi va di avere opinioni negative di nessuno. Se non mi piaci non ti voglio nella mia vita e cercherò di frequentarti lo strettissimissimo necessario, ma non parlerò di te, neppure se mi chiedono un'opinione.
Non mi va di vedere musi lunghi. Se sei sempre scazzato inalberato non ti permetterò di infangare il mio buonumore.
Non mi piace il pugilato. Se hai voglia di litigare puoi farlo con il vento, perché io mi girerò e me ne andrò.
Non mi piace sprecare parole ed energie. Se non mi ascolti mai significa che non hai davvero bisogno di consigli, la prossima volta che hai un problema puoi scrivere a Cioè.
Ecco, l'ho detto.

6 comments:

  1. umano e ragionevole.
    Mi raccomando, rileggiti spesso! ;-)

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    1. Sì, lo farò ... Perché il mio obiettivo è stare bene e non si può stare bene con tutti!

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  2. Bellissimo.
    Non facile da realizzare (perché spesso la vita ti costringe a stare gomito a gomito con ...di tutto di più) ma ti auguro di riuscirci!
    ...e comunque: complimenti!

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    1. Dovrò continuare a vedere certe persone per lavoro e perché Murcia è piccola, ma non andrò oltre i civili rapporti lavorativi ...

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  3. Il punto è, a mio vedere, che nessuno di noi è perfetto e anche noi qualche volta veniamo ascoltati, sopportati, frequentati di malavoglia.
    Io ultimamente cerco di essere più compassionevole, cioè di immedesimarmi nelle ragioni degli altri ( a volte è più difficile di altre).
    E ho scoperto persone che avevo scartato perchè troppo diverse da me, ho riscoperto legami minati da litigi e incomprensioni.
    Dando altre possibilità agli altri le do anche a me stessa.
    Oggi per esempio ho litigato con me stessa, perchè a scuola ho perso la pazienza con un bambino e gli ho messo pure una nota. Che faccio, non mi parlo più? Mi sono fatta una ramanzina e mi sono ripromessa di essere più positiva!
    Coltiviamo il lato buono di ognuno! Sicuramente la tu esperienza ci darà novi spunti di riflessione.

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    1. Infatti io non incolpo nessuno, però quando i lati cattivi sono di più di quelli buoni e la gente sclera, eh, preferisco non perderci tempo ... Ci ho provato, con 3-4 persone nello specifico, ma ciclicamente vengono fuori delle storie che manco avessimo 15 anni ... In questi casi preferisco chiudere del tutto, più che chiudere un occhio!

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