28.10.12

SPAGN-ASIA

Ieri sera sono stata invitata dalla mia coinquilina filippina Ava a partecipare ad una cena 'Sapori dell'Asia' organizzata a casa del tailandese Foki da lei, un altro filippino, una ragazza della Malesia, (con la collaborazione di due cinesi).

Ci sarei andata per curiosità anche se non ci fosse stato niente che io-vegana avrei potuto mangiare, ma sia Ava che Foki hanno pensato a me, e così ho mangiato un quintale riso, verdure stile Tailandese saltate in padella, tofu e una buonissima salsa di cipolla, soya e aceto, e anche il dolce Maja Blanca, fatto con il latte di cocco e con chicchi di mais dentro.
Il tutto leggerissimo, ma comunque molto saporito. Poi c'erano parecchi altri piatti di carne e pesce, che ho fotografato ma non assaggiato, e che sono stati divorati dagli altri invitati.

I commensali: principalmente europei, in rappresentanza della Spagna, Belgio, Francia, Inghilterra, Irlanda, Bulgaria, Romania, Russia, Germania. Il mix si è notato quando, al momento di cantare Tanti Auguri a te ad Hans (il filippino) che approfittava di questa cena per celebrare il suo compleanno in ritardo, la candelina sulla torta si è quasi sciolta del tutto, prima che finissimo di fargli gli auguri cantando in tutte le lingue dei presenti.

Durante la serata ho scoperto che in Tailandia si festeggia una volta all'anno il festival vegetariano. Credo sia questo, ma dovrò chiedere conferma a Foki: Tesagan Gin Je เทศกาลกินเจ, the Vegetarian Festival. E prima o poi dovrò andarci! Da quanto leggo in realtà il festival è quasi vegano, perché non usano neppure il latte. E i ristoranti che offrono solo piatti vegetariani durante le festività attaccano fuori bandiere gialle per essere facilmente riconoscibili. Foki diceva che questo festival è legato alla religione e che le persone che vi partecipano, oltre a non mangiare animali per 10 giorni, promettono anche di non mentire e non fare del male a nessuno in tutto quel periodo. Tipo una quaresima all'ennesima potenza!
Ho anche letto che durante le celebrazioni alcuni penitenti di martirizzano infilandosi spade in gola, e spilloni nelle guance e simili,  ma avendo visto di cosa è capace Foki fisicamente, immagino che ai tailandesi infilzarsi non faccia male. (Foki può tirarsi indietro tutte le dita della mano fino a toccare il dorso della mano! Peccato non avergli fatto una foto).

Alla parte culinaria della serata è seguito il momento intrattenimento. A quanto ci diceva Ava, durante le loro feste è comune esibirsi e mostrare i propri talenti e realizzare varie attività.
Prima abbiamo giocato all'indovina la parola, poi gli asiatici si sono esibiti!

Ava, vestita di tutto punto con il tradizionale abito filippino, ha cantato una canzone tailandese insieme a Foki, poi con Hans e la ragazza della Malesia hanno cantato un'altra canzone filippina. Foki e Wong ci hanno mostrato come piegare parti varie del corpo senza spezzarsi, Foki ha addirittura fatto un rap e una danza tradizionale e ci ha insegnato come si salutano le persone, mettendo le mani giunte davanti al mento, naso o fronte, a seconda del grado di conoscenza e di anzianità.

Ammiro l'orgoglio culturale che questi ragazzi hanno, la voglia di far conoscere i loro Paesi e le loro tradizioni al mondo, il fatto che una festa erasmus non si sia convertita in un'occasione per bere bere bere, ma sia stata invece un momento di confronto culturale. Credo sia questo lo spirito con cui va affrontata un'esperienza all'estero, credo abbiano fatto più loro in una serata che tante ambasciate e centri culturali del mondo.

Bravi ragazzi, grazie per avermi fatto scoprire un pezzetto di Asia in Spagna. 


(Queste siamo io e Ava ed il tavolo imbandito con alcuni dei cibi asiatici).

A zappare la terra ...

Un po' di anni fa ho passato un periodaccio e pensavo che l'unica cosa che mi avrebbe fatto sentire meglio sarebbe stata prendere una piccozza e andare a spaccare le pietre.
Oggi, per finire di eliminare le energie negative accumulate di cui ho parlato nel post precedente, ho accettato l'invito di un'amica di andare a zappà la terra.
Alcuni volontari dell'università di Murcia stanno cercando di recuperare il giardino botanico della città, lavorando in vari appezzamenti di terra/giardinetto del Malecón (la zona, per capirci, dove c'è stata la ricostruzione storica delle battaglie e campi militari, dove c'è stata la feria di Moros y Cristianos, dove ci saranno i ristoranti all'aria aperta durante le feste di primavera). Ogni sabato accettano ben volentieri persone di buona volontà che vogliano dare una mano due mani.
Così, vestite di tutto punto con gli scarti dei nostri armadi, dalle 10.30 all'1.30 di oggi ci siamo dedicate a zappare, vangare, sradicare, piantare, spostare, ripiantare, confondere una pianta con l'altra, scoprire che quelli non sono geranei, che quell'altro non è finocchio, e che la fatica fisica ti toglie tutti i pensieri, passano 2 ore e sembrano 200, che ti fanno male le braccia, che ti vengono le vesciche sulle mani, che la gente ti guarda incuriosita e che ti dice continuate così, ce ne vorrebbero di giovani come voi.
Fra una vangata e una zappata la mia amica, che non vedevo da un anno, mi annuncia pure che si sposa a giugno e che se ne va a vivere in Svizzera, ma le piante prendono il sopravvento e non le faccio neppure le congratulazioni.
Me ne torno a casa infangata, lurida, con le mani piene di terra, e il cervello vuoto di preoccupazioni. Mangio e mi metto a letto, dormo una siesta di quasi due ore, profonda come le buche scavate per piantare minialberelli di cui non ricordo il nome, e da cui mi sveglio solo perché ho una cena a cui non voglio mancare.
E penso che invece di starsene a casa quando si è depressi, furiosi, agitati, nervosi, a tutti farebbe bene avere un orticello, o cercare occasioni di volontariato come questa per ossigenare il cervello.
Altro che psicanalisi, altro che valium, tutti a zappare la terra.

26.10.12

Ecco, l'ho detto.

Arriva l'autunno, in alcune parti del mondo gli alberi perdono le foglie, in altre invece la gente perde neuroni e sclera. Ho riflettuto parecchio prima di scrivere questo post, perché di solito preferisco scrivere cose leggere, riguardanti viaggi, avventure varie, curiosità culturali. Ma è venerdì pomeriggio, non devo lavorare, ho pulito tutta casa, ho addirittura preparato la cena, più tardi dovrei andare al cinema, e allora mi concedo una mezzoretta di pensieri nuvolosi, come il tempo di questi giorni.
Una settimana fa è morta una ragazza che conoscevo poco, che lavorava nel mio stesso dipartimento dell'Università. Non l'avevo frequentata molto, anzi, diciamo che non mi era neppure simpatica.
Quelle poche volte che mi ero ritrovata fuori dal lavoro in uscite di gruppo in cui c'erano lei e le sue amiche, non mi ero divertita e non mi ero sentita a mio agio ed infatti avevo proprio smesso di fare presenza a questo tipo di raduni.
Nonostante tutto la notizia mi ha colpita, perché aveva comunque pochi anni più di me (39) e perché il cancro se l'è portata via in pochissimi mesi.
Mi è dispiaciuto perché l'ultima volta che ho parlato di lei non ne ho detto nulla di positivo, anzi.
Mi è dispiaciuto averne un ricordo così negativo, avrei preferito non averne proprio nessuno.
E mi sono resa conto che i ricordi negativi ce li creiamo noi, parlando o pensando a persone che invece non dovrebbero avere spazio nel nostro cervello.
Io non ci ho guadagnato nulla ad avere un'opinione negativa su di lei, quando ho appreso la notizia ho avuto l'impressione di aver creato una piccola nuvoletta nera che non si sarebbe più dissipata. Una sensazione che non mi è proprio piaciuta.
Spesso per comodità, per necessità, per chissà cosa, ci ritroviamo a frequentare gente che non ci convince al 100%. Quelle persone con cui un minuto di silenzio è un po' scomodo, con cui si va un po' d'accordo e un po' no, che non ci trasmettono buone vibrazioni.
E spesso non è per colpa nostra o per colpa loro, non si tratta di buoni e cattivi, ma semplicemente di stili di vita e modi di affrontare la realtà diversi, che poi a volte scatenano reazioni inesperate.
E così per tutta la settimana mi sono ritrovata a pensare a che tipo di gente mi va di frequentare e a che tipo di persone invece vorrei non dover vedere più dello stretto necessario.
Ho pensato di scriverlo, così poi me lo rileggo ogni giorno prima di andare a dormire, perché io sono una di quelle capoccione, che ricade sempre negli stessi errori.
Non mi piace la gente pessimista. Quelli che la prima cosa che ti dicono il lunedì mattina è che schifo, è lunedì, questo fine settimana non ho fatto niente di quello che dovevo fare, e tu allora pensi, vabbè, ma perlomeno hai fatto altro, quello che volevi fare, ma invece no, quelli non sono mai contenti, né di quello che devono, né di quello che vogliono fare.
Ed è proprio inutile cercare di buttarla sul ridere, o sdrammatizzare, ogni cosa pare un'apocalissi, e a me non va proprio di ascoltare lamentele su lamentele immotivate. E mi portano a lamentarmi dei loro lamenti, e non voglio trasformarmi io in una lamentosa, e allora basta, mi dispiace, non ti ascolto più! D'ora in poi appena attaccano con la loro tiritera io mi metterò a cantare.
Poi ci sono quelli che gli piace litigare. Che non gli puoi dire una frase che già stanno ringhiando. Ma dico io, ascoltami e lasciami parlare no? Non mi rigirare le frasi contro. Con che scopo poi? Che ci guadagni se non una bella dose di acidità di stomaco?
Poi dopo qualche giorno tornano normali, e mi scordo degli attacchi di furia immotivata, però sai che ti dico? Non mi va più, non ho tempo da perdere, non ho voglia di avere altri ricordi negativi. Caro cane umano rabbioso, comprati un paio di guanti e datti alla boxe. Che io non ho la faccia da pungiball.
E poi c'è la gente che non ascolta i tuoi consigli. Te ne chiede giornalmente, e tu lì a scervellarti e a scrivere o pronunciare milioni di parole, e ancora e ancora e ancora. Perché tu stai bene e loro magari no, perché tu sei felice da mesi ormai e vorresti condividere un po' di questa allegria, ma niente di niente. E ti meravigli ancora quando poi vengono a raccontarti che facendo tutto il contrario di ciò che gli avevi detto le cose sono andate in malora. Ora, io non sono mica un'illuminata, però se mi chiedi un consiglio non è che ti dico la prima cosa che mi viene in mente, ci penso, metto in moto i neuroni, cerco di aiutarti a trovare una soluzione. E invece a te non te ne frega proprio un bel niente di ciò che dico. E allora sai che c'è, mia cara non so che fare aiutami tu? L'ufficio consigli è chiuso per ferie, e non si sa quando riaprirà.
E ieri, dopo aver deciso di fare queste pulizie autunnali e sfrondare un po' le mie amicizie o perlomeno comportarmi diversamente con alcune persone, mi sono sentita più leggera.
Non mi va di avere opinioni negative di nessuno. Se non mi piaci non ti voglio nella mia vita e cercherò di frequentarti lo strettissimissimo necessario, ma non parlerò di te, neppure se mi chiedono un'opinione.
Non mi va di vedere musi lunghi. Se sei sempre scazzato inalberato non ti permetterò di infangare il mio buonumore.
Non mi piace il pugilato. Se hai voglia di litigare puoi farlo con il vento, perché io mi girerò e me ne andrò.
Non mi piace sprecare parole ed energie. Se non mi ascolti mai significa che non hai davvero bisogno di consigli, la prossima volta che hai un problema puoi scrivere a Cioè.
Ecco, l'ho detto.

20.10.12

Non si finisce mai di imparare

Mi piacciono i libri di inglese che usiamo nei nostri corsi.
Sono una sorta di wikipedia a casaccio in cui, oltre ad imparare grammatica, fonetica e le solite robe, si possono leggere un sacco di curiosità interessanti, che la MIA memoria immagazzina per sempre, quando invece dovrebbe sforzarsi a imparare lo sloveno o lo svedese e a ricordare date ed orari.
Non scrivo molto perché queste settimane sono piene ed intense.
Come strategia mnemonica, pur avendo un ipad con funzione calendario/agenda, e un cellulare con funzione allarme in caso di appuntamento, io mi scrivo tutto sul dorso della mano destra. Poi mi faccio la doccia e si cancella tutto, e io ci scrivo sopra altro.
Così succede che lunedì mi presento quasi all'alba al Campus fuori città (35 minuti di autobus), per scoprire che l'esame in cui dovevo essere esaminatrice è lunedì sì, ma il 5 novembre.
Così scopro che ho rinunciato a una specie di conferenza pensando che fosse in una città difficilmente raggiungibile, ed invece era in un'altra raggiungibile.
No, non dite che è la mancanza di fosforo, il pesce non lo mangio dal 1997,  e nella soia a quanto pare ce n'è un bel po'. È che davvero è un periodo molto pieno, e ho tante cose per la testa e voglio farne altrettante e quindi alcune mi sfuggono.
Tipo scrivere sul blog. Che mia madre ormai non mi dice: non mi telefoni più. Mi dice: non scrivi più neppure sul blog.
Ecco, allora oggi vi aggiorno con informazioni sparse, tratte dalla mia vita settimanale e dalle amenità che scopro sui sopracitati libri di inglese (che sono questi qua, a me piacciono molto, sono fatti davvero bene e ci sono anche un sacco di esercizi online). 
Ultimamente:
- Ho continuato con i miei esperimenti vegani:
1) Ho fatto una specie di pane dolce alle carote e cannella, ma avevo poca farina, così è venuto fuori un ammasso di carote grattuggiate coperte da una sorta di scorza di pane, ed aromatizzate alla cannella ed uvette. Non male comunque, e infatti me ne rimangono solo due pezzi.
2) Ho pure fatto una zuppa al pomodoro, broccoli, spezie, spezzatino di soya e non mi ricordo che altro, ha pochissime calorie, praticamente per pranzare me ne devo mangiare un pentolone.
3) Ho fatto un'altra specie di pane vegano e senza volerlo mi è venuta fuori una sorta di torta di mele.
4) Ho comprato online sempre da http://www.hollandandbarrett.com/ , di cui ora ho anche la tessera fedeltà, un sacco di prodotti nuovi, fra cui una roba per sostituire le uova nelle ricette, un'altra roba per sostituire il formaggio, estratto di malto (che non so a che serve, ma lo scoprirò), dei patè vegani, e la mia perdizione ora che non mangio più gelato e non bevo più cioccolata calda: una scatola da 25 flapjacks! Che per chi non lo sa, sono questi, hanno 400 kcal ciascuno, ma te ne mangi uno e stai a posto fino al giorno dopo. Ottimi da portarsi appresso quando si va in gita, o quando si fa colazione presto e non si potrà mangiare fino all'ora di pranzo.
Prossimamente:
- andrò a Mazarrón, sulla costa murciana, in compagnia di donzelle straniere e maschioni spagnoli. (doveva essere oggi, ma piove, speriamo bene per domani).
- andrò a teatro (il teatro di Murcia, - che è questo qua e secondo me sembra un po' una torta nuziale barocca - è stato chiuso per lavori una miriade di anni, ora infine lo hanno riaperto e per festeggiare vado a vedere una spagnolissima reinterpretazione del Don Quijote, o Don Chisciotte.
Ho scoperto che giovedì sarebbe dovuto venire Umberto Tozzi, ma il suo tour spagnolo è stato cancellato. A questo proposito, stanotte ho sognato Laura Pausini che mi abbracciava e a quanto pare era una mia grandissima amica, sarà grave?
- andrò a piantare alberi e fiori al giardino botanico, per un'iniziativa di volontariato universitario. Io non sapevo neppure che ci fosse un giardino botanico a Murcia, e infatti non c'è, ma stanno piantando varie cosette al Malecón, lì dove sono andata a vedere le ricostruzioni delle guerre la settimana scorsa, e dove c'è la Feria de Septiembre e anche le feste cittadine di Aprile.
- Dovrò farmi il controllo medico obbligatorio per i lavoratori dell'uni (obbligatorio da 20 anni, è la prima volta che me lo fanno perché ora rischiano la multa se non ci fanno il check-up!), andrò al cinema quando posso (mi rimangono due mesetti di tessera gratis), farò ripetizioni a 3 gruppetti (e mi spenderò tutto in cibo vegano!) e cercherò di organizzare viaggetti ed escursioni per i prossimi due ponti che abbiamo (novembre per i morti/santi e dicembre per l'Immacolata e la Costituzione). Alla fine mi sono dovuta fare uno schema di tutto e l'ho appiccicato al muro, qua davanti a me.

Quali sono le vostre strategie per ricordarvi le cose?
Post it? Fogli volenti? Cellulare? Agenda? Segretaria?
Vi succede che a volte avete talmente tante cose da fare che quando avete un attimo libero non vi ricordate più niente e finite per distendervi sul letto a leggere Topolino? (Vabbè, Topolino non ce l'ho, quindi vago per il mondo blog).

In ogni caso volevo condividere con voi anche le nozioni di carattere medico apprese dai libri di inglese e che intasano il mio cervello, fornendomi un'abbondanza di temi sexy-nerd per le cene mondane, a cui però non vado mai, gulp! Anzi no, il 27 ho una cena asiatica, organizzata dalla mia coinquilina filippina e i taiwanesi, indiani, cinesi e non so che altro che vivono e studiano a Murcia. Potrò fare sfoggio di amenità della serie, ma lo sapevate che ...

- il raffreddore, che non viene perché si è preso freddo (quindi inutile dire: copriti, che ti raffreddi!), ma per 200 tipi diversi di virus, fa tossire di più la gente di carattere ossessivo?
- se avete il naso attappato potete stapparvelo mettendovi una pallina da tennis sotto l'ascella e stringendola con il braccio? Il corpo crederà che siete distesi e state dormendo e come riflesso stapperà quella narice. Se c'è qualche raffreddato online, fate la prova e fateci sapere se funziona.
- se uno starnutisce mentre guida a 80 all'ora, dato che automaticamente si chiudono gli occhi quando si starnutisce, guiderà per 50 metri con gli occhi chiusi?

Detto questo, vi abbandono. Devo preparare una lezione sull'eterna giovinezza.

14.10.12

Turista in 'casa'

Succede a tutti, che quando vivi da tanto tempo in una città - che sia la tua città natale o un'altra - si finisce per diventare pigroni e passare i fine settimana cittadini in pigiama e pantofole, a poltroneggiare, riposarsi, pulire, mangiare, dormire, guardare i terribili film della domenica pomeriggio in tv.

Ma come sapete sono tornata dalla Slovenia affetta dalla sindrome del leone in gabbia, e se durante il fine settimana non esco e faccio un po' di foto, passeggio, vedo qualcosa di nuovo, potrei sbranare qualcuno dei miei studenti la settimana successiva. E dato che non voglio passare da vegana a cannibale, continuo ad aggregarmi agli erasmus e a fare la turista in casa.

Questo fine settimana qua era ponte. In realtà io, con i tagli di orario e stipendio, ormai il venerdì non lavoro più. Però questo venerdì era anche la festa della Vergine del Pilar (del Pilastro - se ne volete sapere di più date un'occhiata qui) e in più il giorno della Hispanidad.

Il 12 ottobre 1492 l'italianissimo Cristoforo Colombo arrivava in America e sappiamo tutti quello che successe dopo. Gli spagnoli però non sanno che Cristoforo era genovese, lo chiamano Cristobal Colón e allora io, per scioccarli, gli racconto sempre una storiella-pettegolezzo-leggenda.

Infatti il nostro Cristoforo era il tipico italiano faccia tosta e rimorchione, tipo Scarmacio, che se fosse vissuto ai nostri tempi avrebbe fatto l'erasmus, e poi magari il servizio di volontariato europeo, per poi aprire un'azienda o un ostello in Portogallo e sposarmi con una tipa italo-portoghese, a cui avrebbe messo corna su corna.
Cristoforo, insomma, non ce la faceva a stare fermo in un posto solo, e da bravo italiano, cercava sempre di imbastire qualche business, approfittandone per sedurre le mogli degli investitori e supporters nel frattempo.  Non soddisfatto dei risultati ottenuti in Portogallo, decise di giocare in grande.

E arrivò alla corte di Isabella di Castiglia, la regina cattolica. Ed è questa la parte della storia con cui sciocco i poveri spagnoli all'ascolto. Isabella infatti era sposata con Ferdinando, che era suo cugino. Ovviamente i due erano stati obbligati a sposarsi, come d'altronde gli attuali Re di Spagna, e Ferdinando era gay, ma certo non si poteva raccontare in giro.
Ma Colombo mica era scemo, e si accorse subito che la Regina Isabella non era molto soddisfatta e decise di cogliere la palla al balzo, e in cambio di un po' di passione italiana (e magari anche qualche bella focaccia genovese) ottenne la Niña, la Pinta e la Santa María.

A Murcia però nessuno associa il 12 ottobre con la scoperta dell'America, e da piccoli gli spagnoli non imparano nessuna poesia su Colombo come quella che imparai io alle elementari e che mi ricordo ancora a memoria, ma che non trovo da nessuna parte su internet.

Invece a Murcia, a parte una delle tante processioni della Vergine, dal 12 al 14 ottobre si organizza da 5 anni una sorta di festa delle forze armate. Possibile che non ne avessi sentito mai parlare prima?
Insomma, si tratta di una ricostruzione di accampamenti militari durante varie epoche storiche, e addirittura la messa in scena di varie battaglie in vari punti della città.
Chissà negli ultimi anni cosa pensavo quando sentivo fucilate ed esplosioni varie durante questo fine settimana!!! Com'è possibile che io non avessi visto nessun carro armato, jeep o attori vestiti da truppe napoleoniche prima?

Invece questa volta mi sono aggregata ad altri stranieri e siamo andati a vedere di cosa si trattava.
L'allestimento è realizzato sempre nello stesso parco in cui si tiene anche la feria di settembre e le feste cittadine di aprile.

C'erano carri armati, tende, militari veri ed attori, fucili, pistole e bombe a mano esposti, un poligono di tiro, un percorso ad ostacoli per i bambini, gli arcieri celti, i centurioni romani, e la legione spagnola coi legionari tatuatissimi, con la camicia aperta sul petto villoso, che gridano Viva la muerte, lanciano in aria i fucili e corrono come matti accompagnati dalla  loro fedelissima ... capra!


Ieri ci sono andata di nuovo, e poi durante un giro in centro abbiamo beccato per caso la ricostruzione di una battaglia fra tedeschi e polacchi sul sagrato della chiesa del Pilar mentre entrava e usciva la Vergine in processione.

Davvero uno strano spettacolo: da un lato l'odore della polvere da sparo, dall'altro quello della mirra. Da un lato gli spari, dall'altro i passi dei penitenti dietro alla Vergine.
Il tutto nella piazza principale di Murcia, affollata da una miriade di gente che causa crisi economica e riduzione degli stipendi non è potuta andare a passare il ponte altrove.


È stato strano girare per le strade di una città moderna e in tempo di pace, con truppe di militari (veri e finti) in marcia di qua e di là. Sentire gli spari. Vedere i (falsi) feriti cadere e morire. Essere sorpresi da una cortina di fumo. Sentire bambini piangere per la paura.

Siamo la generazione fortunata che non ha vissuto la guerra e le sue conseguenze.
Siamo una generazione Cristoforo Colombo, che deve arrabbattarsi ed andarsene all'estero a scoprire nuove opportunità.

13.10.12

30 days shred - risultati

Eccomi arrivata alla fine del percorso di allenamento cominciato 35 giorni fa.
Per chi non sa di cosa parlo, guardate qui:
(ci trovate le spiegazioni e i link ai video/diari)

Ci avrei dovuto mettere 30 giorni per finirlo, ma l'ultima fase ha coinciso con le prime due settimane di lezione, e dei giorni ho dovuto saltare lo shred perché proprio non avevo tempo. Però vedrete nei miei diari che la maggior parte dei giorni i 25 minuti per fare shred si trovano, quindi non inventate scuse e giustificazioni. Se volete davvero ottenere dei risultati, dovete impegnarvi!

Ed ecco infine i risultati, che sono quelli che mi compaiono nelle statistiche del blog e che la gente ricerca in google digitando:
- 30 days shred funziona?
- 30 days shred dimagrire
- 30 days shred risultati

Ve lo dico subito senza tanti giri di parole.

Sì, funziona!

Stamattina quando mi sono pesata e presa le misure, ridacchiavo sotto i baffi, a pensare che c'è gente che in questo mese s'è ammazzata per ore in palestra per ottenere qualcosa di simile.
Io invece con 30 minuti di shred al giorno, qualche altro esercizio per rafforzare le zone problematiche, un po' di addominali in più (ma mica mille, magari 50!), le mie sane camminate al/dal lavoro (40 minuti)  e anche, e soprattutto, avendo cambiato la mia dieta, ecco ciò che ho ottenuto:

                                                 MISURE 9 SETTEMBRE - MISURE 13 OTTOBRE

Peso:                                                   60.2                                       58

Vita (sotto le costole):                        74                                          71
Fianchi:                                               97                                          92
Pancia:                                                90                                          88.5
Circonferenza sedere:                        100                                         96
Petto:                                                  91                                           89
Coscia (giusto sotto al sedere)           55                                           53
Ginocchio:                                          39                                           37

TOTALE KG PERSI: 2.2
TOTALE CM PERSI: 19.5

Mi pento di non aver preso le misure delle braccia, perchè lì i centimetri sono stati guadagnati e non persi! Ho le braccia molto più forti!

I chili persi potranno sembrare pochi, ma io non partivo da obesità o sovrappeso eccessivo, e comunque i muscoli pesano più della ciccia. Devo dire che a livello generale sono molto molto più tonica, i muscoli si cominciano a vedere.

Inoltre non ho fatto una dieta da morire di fame, sono stata vegetariana per 20 giorni di questo percorso e sono diventata vegana 10 giorni fa.
Nella mia dieta non c'è più posto per schifezze, fritti, snacks ipercalorici, zucchero.
Però sto imparando a cucinare piatti e dolci leggeri, senza zuccheri e senza ingredienti animali.
E ne mangio in quantità abbondanti.

Un esempio di diario alimentare giornaliero:
Colazione: 40g di cereali integrali con frutta secca e yogurt di soya o 200ml di latte di soya o mandorla
Durante la mattinanata: 1 banana, o 1 mela, o una fetta da 200kcal di dolce fatto da me, e una decina di grammi di frutta secca (mandorle, pistacchi, nocciole, uvetta ...)
Pranzo: 50g riso basmati (equivalenti a 15g di riso secco), 100g broccoli, 70g mais, 15g olive, 50g piselli, 65g peperoni, 5g semi di lino, proteine di soya, un cucchiaino d'olio d'oliva e spezie a volontà + una mela + un cappuccino fatto con 100ml di latte di soya
Merenda (solitamente mentre sono a lezione): frutta secca (10g), magari uno yogurt di soya o 2-3 gallette di riso, o un pezzo di dolce fatto da me.
Cena: frittata senza uova, fatta con farina di ceci (40g) e verdure miste (fagiolini, mais, peperoni, piselli, ecc. con avena, lino, spezie) + un paio di gallette di riso, + un pomodoro o altre verdure/legumi lessi, ed eventualmente frutta, o pane dolce.

Insomma, mangio abbastanza, mamma, non ti preoccupare. Però non mi ritrovo mai con la sensazione dello stomaco che sta per esplodere.

Che posso aggiungere a conclusione di questo esperimento?
Che non è la fine, ma solo l'inizio.
Che non farò shred tutti i giorni, ma che mi farò una lista di 25 minuti di esercizi da fare nei giorni più tranquilli, quando non sto tutto il giorno in ufficio, durante il fine settimana, quando ho bisogno di scaricare tensioni ecc.

Che fare esercizio fisico mette di buon umore e carica di energie, e spinge a voler fare di più anche in altri campi.
Che mangiare bene crea dipendenza, però contraria rispetto a quella generata dal cibo spazzatura. Non è una dipendenza psicologica malata, ma una necessità fisica di alimentare correttamente il proprio corpo e il proprio cervello.

Quindi a chi cerca soluzioni miracolose, di 30kg in 30 giorni, potendosi continuare a sfondare di nutella, patatine e salsicce, beh, NON esistono.
Però lo shred, se fatto con criterio e associato a una buona dieta porta a dei buonissimi risultati.

E ora vi lascio perché vado a fare nuovi esperimenti culinari!
Quelli di ieri eccoveli qua:

Pane dolce alla banana, prugna e marmellata di pesche, fatto con farina integrale, uvetta, latte di soya al cioccolato. Niente zucchero, niente uova, solo due cucchiai di olio d'oliva.



Spezzatino di soya al curry, con verdure bollite miste ed aggiunta extra di spinaci e mais, accompagnate da riso basmati.
BUONO SHRED A TUTTI!



7.10.12

Navigare in acqua tranquille

Oggi vi beccate una bella metafora.
Ieri ho passato un sacco di ore sotto il sole, dunque perdonatemi, sarà per quello!

Ieri sono andata a fare rafting.
Volevo andarci quando ero in Slovenia, ma poi fra un viaggio e l'altro niente di fatto.
In Slovenia avevo preferito decisamente sconfinare a più non posso a essere sballonzolata su un gommone in tuta aderente.

Da Murcia viaggiare è molto più difficile.
I confini della Spagna sono decisamente più lontani, e le offerte Ryanair ultimamente sono introvabili (ma ci sto lavorando). E i murciani sono statici, ho la vaga impressione che non amino troppo uscire dai confini regionali e una città a 80km está muy lejos (è molto lontana).

Così, alla mia veneranda età, ho deciso di ricorrere al solito rimendio. Gli erasmus.
Gli erasmus si muovono, viaggiano, hanno l'ansia di sperimentare cose che magari nel loro Paese non farebbero mai. Ci sono sempre erasmus disposti a farsi un viaggio, a dormire in ostello, a condividere le spese, a saltare da un ponte, ad andare sui go-kart e, ovviamente, a fare rafting.

Così dopo 13 anni a Murcia mi sono unita a una carovana di ventenni e con l'organizzazione ESN (http://www.esn.org/ - c'è in tantissime città, e spesso cercano anche gente per lavorare per loro, dateci un'occhiata!) ce ne siamo andati a Cieza, dove romani e cartaginesi si scontrarono e Massinissa sconfisse i due Scipioni (l'ho appena scoperto leggendo wikipedia).

Per Cieza passa il fiume Segura (che passa anche per Murcia, ma quando arriva in città è un pantano pieno di fratte popolato da paperozze radioattive, più che un corso d'acqua) e lì ci siamo imbarcati sui nostri gommoni.
Non c'erano camerini per cambiarsi, né bagni, quindi molti erasmus si sono nascosti dietro palme e cespugli per mettersi costumi ed affini. Dato che a Murcia fa ancora 35 gradi, niente tute di neoprene (ora che infine, dopo 3 mesi di dieta, me la sarei potuta mettere senza sembrare una mortadella). Solo giubbotti salvagente e caschi.

Per chi si aspettava rapide, onde e scariche di adrenalina, questo rafting sarà stato una bella delusione.
Per me che invece non avevo mai fatto rafting e che amo guardare il paesaggio, è stato proprio ciò che ci voleva per rilassarmi e scaricare un po' di tensione.

Le acque del Segura ieri erano infatti particolarmente tranquille, e menomale.
Sul mio gommone eravamo 9 ragazze dalle braccia fine e un istruttore giovane giovane intimidito da tante femmine di tante nazionalità diverse (Italia, Belgio, Spagna, Bulgaria, Francia, Filippine).
Un gruppo di vere impedite. Già a livello di base un disastro: non era chiara la differenza fra izquierda (sinistra) e derecha (destra) e finivamo per sbarellare di qua e di là, per fare girotondo, per incagliarci nei sassi del fondale.

Non c'era davvero modo di remare all'unisono, ci abbiamo provato contando da 1-10 in tutte le lingue delle presenti, ma niente. Il fiume ci trascinava fra i canneti, quelli del gommone davanti ci spruzzavano, io mi sono fatta una bella chiacchierata con Matilde (la presidentessa della ESN), una francese è finita sbalzata fuori e ha dato una colossale sederata, un'altra francese si è parecchio innervosita perché voleva remare come un'addannata.

A me è andata bene così. Mi è piaciuto remare senza spezzarmi le braccia, guardare le montagne, salutare la gente del posto che si apposta sui ponti a vedere i gommoni che passano (chissà se oltre al trainspotting esiste pure il raftspotting?), a navigare in acque tranquille sotto il sole, a ricevere spruzzi e schizzi.

Arriviti alla fine (quasi) dei 17km abbiamo attraccato e c'era un picnic spagnolo ad attenderci.
Avrei dovuto dire che sono vegana in anticipo, perché i rifocillamente consistevano in pane e affettati di tutti i generi, patatine fritte (che io non mangio), birra (che io non bevo), e noccioline.
Menomale che avevo previsto il tutto e mi ero portata latte di soya, frutta e frittata di farina di ceci.

Rifocillati e alcuni un po' brilli, abbiamo remato per un altro paio di km fino ad arrivare a delle minidighe in cui ci saremmo dovuti lanciare con i gommoni, ma per mancanza d'acqua non è stato possibile. Così alcuni si sono lanciati tipo scivolo, io - in mancanza di bagni e camerini - ne ho approfittato per cambiarmi dietro il furgoncino e fare qualche foto.


(con Ava, la mia coinquilina filippina)

Poi ci siamo avviati di corsa verso un'altra cittadina, Blanca, perché lì alle 3 avremmo dovuto prendere l'autobus di ritorno. La ragazza organizzatrice aveva avvisato la compagnia degli autobus della nostra presenza, e questi avevano assicurato che alle 3, oltre al normale autobus di linea, ne avrebbero mandato uno extra, per riportarci tutti e 47 a Murcia.

Passano le 3, passano le 3.30. Arrivano le 4 e le 4.30. Dell'autobus neanche l'ombra e noi sbragati sul marciapiede ad aspettare. Alcuni provano a fare l'autostop (ma in Spagna non si ferma nessuno!), altri se ne vanno al bar ad affogare la fatica e la disperazione in birra fredda e gelati, altri dormono e prendono il sole.
Infine l'organizzatrice decide di contattare una compagnia di pullman privati, affinché ci riportino a casa. E ci arriviamo alle 6, esausti, ma io perlomeno contenta.

Navigo in acque tranquille, sì.

Sarà la vecchiaia?
Sarà che ho imparato a fregarmene di tante cose?
Sarà ciò che mangio? (oggi mi sono svegliata pimpantissima alle 6.30 e ho preparato in un'oretta:
pane alle banane e cioccolato, broccoli, piselli, riso speziato, e devo finire di preparare non so che con lo spezzatino di soya che ho comprato online).
Sarà che ho infine capito che un giorno a settimana DEVO dedicarlo a me, e non pensare assolutamente al lavoro?

Ieri sera mi sono addormentata esausta alle 10, ho dormito 8 ore e mezzo senza svegliarmi.
E ora sono pronta e carica ad affrontare questa domenica di lezioni da preparare, Master per cui studiare, settimana da organizzare.

5.10.12

E poi, all'improvviso, si cambia.

Oggi leggendo questo post sul blog di Mary Poppins, mi sono resa conto di una strana cosa.

A luglio mia nonna Margherita se n'è andata.
Ne ho parlato qui, ricordando come la sua passione fosse cucinare, mentre io, nipote snaturata, mi nutrivo di scatolette di mais, formaggini e yogurt.

Leggendo il blog di Mary Poppins, che si rattristava a pensare che la sua fatina fosse svanita, all'improvviso mi sono resa conto di una cosa.

Da quando nonna non c'è più, ho cominciato a cucinare.

E lo faccio come lo faceva lei, inventandomi le ricette, mescolando ingredienti a caso, facendo svolazzare la farina per la cucina, inzaccherandomi le mani e anche i vestiti.
Non sono ordinata o meticolosa, ci provo ma poi tiro fuori 1000 ingredienti e mi viene da pensare: e se ci mettessi pure questo? E se aggiungessi un pizzico di quest'altro?

Da Ceciliascatolame sono passata a Ceciliacuoca.

Ed è successo così, da un giorno all'altro.
A Roma a farmi i bei piatti di verdure, ed ora a Murcia, con la dispensa piena di nuovi prodotti e le padelle nuove regalatemi dal padrone di casa che spadellano a pieno ritmo. Ho addirittura cominciato un quadernino delle ricette.

Mi preparo da mangiare e mi scordo dei cavoli vari del lavoro, mi diletto a leggere ricette su internet, e poi le stravolgo e ci aggiungo il mio tocco Ceciliavegana.

E allora a Mary Poppins, che si rattristava a pensare che la sua fatina fosse svanita, dico: mi pare proprio che le persone a cui vogliamo bene non svaniscano, ce le portiamo dentro e ci lasciano un pezzetto di sé, e a un certo punto ci chiediamo: ma come, io prima non ero così, che sarà successo?

È successo che loro continuano a girarci intorno, e ci danno una spintarella nella giusta direzione, e a un certo punto mi ritrovo in cucina a tagliare peperoni, fagiolini, olive, zucchine, carciofi e mi all'improvviso mi scappa un sorriso, perché se ci fosse uno specchio davanti a me ci vedrei riflessa un po' di lei, nonna Margherita, che mi suggerisce di aggiungerci un po' di prezzemolo o un altro po' di pepe nero, e che mi dice sconcertata: ma come, neppure un po' di sale ci metti nella tua frittata vegana? Fammene assaggiare un pezzettino, va.



E mi ci scappa una lacrima, per non aver condiviso in carne e ossa questo momento con lei.


3.10.12

Da oggi: vegana 100 % (dopo ieri: supersize me)

Prometto che è l'ultimo post specifico su questa scelta.

Ieri cercavo una data da ricordare, che avesse magari un significato particolare, un giorno in cui cominciare ufficialmente la mia vita vegana, finire il cappuccino liofilizzato che mi rimaneva a casa e stop.

Oggi, dopo una notte quasi insonne, so che è il giorno giusto per dare l'avvio all'avventura.

Ieri avevo ricevuto infine il pacchetto con il mio ordine vegano dal Regno Unito (da http://www.hollandandbarrett.com/, consegne in una settimana, spese di spedizione contenute, servizio attenzione al cliente eccellente) per la felicità l'ho detto pure al postino che stavo diventando vegana e lui mi ha guardata un po' spaventato ed è scappato via.

(Vari prodotti di soya per cucinare e rifornimento di B12 e spirulina)



Ieri avevo cucinato frittatine con la farina di ceci, zucchine, olive, lino ed altri ingredienti vari per inaugurare le nuove padelle antiaderenti che il padrone di casa ci ha gentilmente regalato.

(Ricetta pronta in 3-4 minuti: 40g farina di ceci, mezzo bicchiere d'acqua, mescolare finché ha la consistenza dell'uovo battuto abbastanza liquido, aggiungere ingredienti a casaccio!  (zucchine, melanzane, semi di sesamo, avena, olive, ...)  Versare in una padella antiaderente, io non ho usato neppure l'olio. Girare dopo due minuti, et voilá, il pranzo è servito. Queste frittatine possono essere un ottimo riempitivo per panini vegani!)

Ieri però era pura la cena di 'addio' dell'ennesima persona che abbandona la Spagna.
Siamo andati a un ristorante-buffet che si chiama Muerde la Pasta (mordi la pasta), dove ci sono lunghissimi banconi con ingredienti per insalate, una cinquantina di tipi di pasta, pizza, carne, verdure, dolci, bevande. È self-service, e si può mangiare e bere tutto ciò che uno vuole.

E ho coscientemente deciso di fare un esperimento.
Sono 3 mesi che la mia dieta è cambiata, non solo verso il veganesimo, ma anche verso un'alimentazione più sana, coscienziosa, naturale.

Proprio ieri, andando al lavoro subito dopo pranzo mi ero resa conto che, da quando stavo mangiando vegano, con pochissimi grassi e senza zuccheri aggiunti, erano spariti i mal di testa, il senso di pesantezza dopo mangiato e tanti altri fastidi. Era sparito anche lo stress, e tante arrabbiature.

Ieri sera, in quel ristorante-buffet, ho dato l'arrivederci all'ennesimo spagnolo in fuga e l'addio alla me vegetariana.

Avete visto il film-documentario Supersize me? Se non lo avete visto ve lo consiglio. http://it.wikipedia.org/wiki/Super_Size_Me
http://www.youtube.com/watch?v=2wB26g3E9hY (qua potete vedere il documentario per intero)
Tratta di un tipo che fa un esperimento e mangia per un mese di seguito da Mac Donald's, colazione, pranzo e cena. Le conseguenze ve le potete immaginare.

C'è una scena del film in cui gli viene offerta la versione supersize-extralarge del menù prescelto.
Lui la prende per mangiarla in macchina (abbastanza tipico in the USA), all'inizio è pure contento, poi comincia a sentirsi male, e alla fine vomita sul marciapiede.

Ecco, a me poco c'è mancato.
Ho preso un piatto di insalata mista e ho deciso di fare uno strappo alla regola e condirla con una salsetta.
Ho preso una fetta di pizza alle verdure grande (tipo 1/4 di una pizza tonda).
Ho preso un piatto con vari tipi di pasta, ma niente di esagerato, in tutto saranno stati una decina di ravioli di vari tipi e 4-5 fili di spaghetti, tagliatelle.
Ho preso un gelato alla fine.

Non è stata una cena luculliana e, seppur avessi molta fame dopo il lungo pomeriggio a lezione, ho mangiato lentamente, masticando e assaporando.

Avrei dovuto registrare un video: dopo i primi 3 minuti la pancia mi si è gonfiata che non potevo stare seduta, ho dovuto infatti fare un giro-passeggiata per il ristorante (fortunatamente a quell'ora eravamo gli unici clienti e c'era un solo cameriere che comunque è lì solo per controllare, dato che il resto te lo prepari e porti a tavola da solo). Poi mi ha cominciato a fare un po' male. Dopo 5 minuti era come se avessi qualcuno che mi prendeva a pugni da dentro.
Ho sudato, mi si è annebbiata un po' la vista, la pancia ha cominciato a fare strani rumori, pareva una centrifuga.
Vi risparmio altri dettagli, ma condivido con voi le mie riflessioni:

Perché gli esseri umani, a differenza degli animali non sanno cosa gli fa bene e cosa gli fa male mangiare?
Perché non ci si rende conto che molti problemi vengono proprio da ciò che ingeriamo?

Ieri sera non riuscivo a dormire, ho avuto gli incubi e ora sono già sveglia (ho dormito a malapena 5 ore), e sento come se mi fosse passato un uragano nell'apparato digerente.
Eppure credo che se oggi mangiassi di nuovo a quel ristorante, se mi friggessi qualcosa per cena, se usassi 10 cucchiai di olio d'oliva durante la giornata, se mi prendessi un cornetto con la nutella a colazione, ... finirei per abituarmi di nuovo.

Ma a che prezzo?

E così la decisione è presa, da oggi sono vegana. Al 100%.
Il cappuccino che mi rimane lo regalo e il prossimo aggiornamento (a parte forse qualche ricetta qua e là) saranno le analisi del sangue di fine anno.

Questo non è un invito a diventare tutti vegani, ma un consiglio: se avete dei problemi fisici, prima di impasticcarvi di medicine, provate a cambiare la vostra dieta e le vostre abitudini.

Detto questo vado a farmi un litro di tisana, che mi sono svegliata con la lingua di cartapecora.

2.10.12

Primo giorno di scuola

Ieri infine, dopo il mese di settembre passato a esaminare candidati e fare prove di accesso ai corsi di inglese, le lezioni sono ricominciate.

Sono stata al lavoro 12 ore, ci sono dovuta andare con il trolley per quanta roba mi dovevo portare.

Ho 4 corsi, fra il livello B1 alto e tutto i B2 diviso in scaglioni, tutto di inglese (insegno italiano solo qualche volta).

E, incredibilmente, sono soddisfatta.
È da un po' che mi sono convinta che la crisi economica che attanaglia la Spagna sta avendo degli effetti positivi.
Si lavora di più e si guadagna di meno, ci sono meno possibilità, ma le cose funzionano meglio per certi versi. Pare come se, finalmente, quelli che gestiscono l'università abbiano deciso di accendere il cervello e dargli gas.

- Così in tutte le classi abbiamo computer e proiettore. Mi ci ero abituata in Slovenia e fa un'enorme differenza poter reperire ed usare video, canzoni, ascolti, foto. Per trasmettere una lingua non la si può certo scindere dalla cultura(e) ...e così poi avrò modo di elevare il mio amore per la Scozia alla massima potenza e potrò bombardare le mie classi di Scottishness a go-go.

Tipo, presto omaggerò le donne (e gay) della classe con questo video:



- Finalmente soluzioni intelligenti. A Murcia fa caldo e nelle classi abbiamo l'aria condizionata. Però nel passaggi da una classe all'altra, da un prof all'altro, nella fretta, a volte i condizionatori rimanevano accesi tutta la notte fino al giorno dopo. Magia delle magie, ora che l'Uni naviga in acque burrascose, in 4 e 4 8 hanno montato il bottone eco-risparmio. L'aria condizionata, come una doccia da campeggio, ha un 'getto' di un'ora, poi si spegne da sola. Sta a te riaccenderla o farne a meno. E almeno se uno sbadato non la spegne alla fine, lo spreco energetico sarà al massimo di 59 minuti.

- Organizzazione: prima le classi del centro linguistico dove lavoro sembravano le bolge infernali. Caos, confusione, alunni che vagavano persi per i corridoi, ritardatari. Ieri nei miei due gruppi è filato tutto liscio come l'olio.

- Last, but not the least, livello di inglese e motivazione: dopo i disastri e perle di saggezza delle prove di accesso, temevo il confronto con la Slovenia. Invece evidentemente abbiamo davvero fatto un buon lavoro a scremare i gruppi. Certo, il livello è più basso di ciò che dovrebbe essere, però ho notato un cambiamento: i due gruppi con cui ho lavorato ieri hanno risposto benissimo al bombardamento di attività, non hanno fatto una piega per le 2 ore di lezione (per gruppo) non-stop, e SOPRATTUTTO li ho visti molto, molto motivati.
Mi pare si sia evoluta la mentalità, l'inglese non è più un obbligo ma una necessità, e allora tanto vale prenderlo in maniera positiva, attiva e creativa.

Abbiamo riso, hanno parlato tanto, abbiamo fatto listeningreadinggrammar, hanno lavorato soli, in coppie, gruppi. Si sono alzati e hanno girato per la classe. Hanno copiato i phrasal verbs e freckles, dimples, moles (lentiggini, fossette, nei) manco fossero le paroline magiche per far uscire questo Paese dalla crisi. Hanno accettato di buon grado che ci siano compiti a casa dal primo giorno. Hanno addirittura ripetuto come un mantra la differenza fonetica fra BIRD e BEARD.

E così agli errori commessi, seppur gravi alcuni, non ho dato troppo peso. E così sono uscita da lezione e arrivata a casa alle 9 di sera con il mal di testa dei neuroni in azione, a pensare alle attività che voglio fare, ai video che voglio fargli vedere, alla festa scozzese di St Andrew's da organizzare a Novembre ...

E, lo confesso, ieri non ho fatto i miei 25 minuti di fitness assassino, sostituito però da 12 ore di fitness cerebrale.
(e dalle scale su e giù fino al terzo piano 100000000 di volte).

Oggi altri 2 gruppi, vedremo come andrà. Wish me luck!